martedì 2 ottobre 2018
La guerra alle auto a diesel
Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
01 ottobre 2018
La guerra alle autovetture a motore Diesel che si sta sviluppando in Europa negli ultimi mesi, in realtà ha avuto inizio verso la fine del 2015, in coda allo scoppio dello scandalo sulle emissioni. Il successivo avvento della tecnologia ibrida non ha sicuramente migliorato la situazione, infatti questo tipo di tecnologia utilizza prettamente un motore alimentato a benzina, ma assicura la percorrenza di molti chilometri esclusivamente con un motore elettrico, quindi con zero emissioni. La sfrenata ricerca dell'elettrico nasce nella seconda metà degli anni 2000 con il programma Z.E. (Zero Emissioni) e grazie ai continui studi e le continue ricerche da parte di ingegneri e Case automobilistiche, si è presto arrivati ad avere quadricicli leggeri a motore 100% elettrico in grado di percorrere distanze rilevanti, un esempio è la Renault Twizy prodotta a partire dal 2011; non si esclude che in futuro si potranno guidare autovetture elettriche al 100% con una maggiore potenza e quindi velocità, in grado di percorrere distanze molto più lunghe, prima della ricarica.
Lo stop alle autovetture a diesel ha un motivo ben preciso, l'eccessivo livello di emissioni inquinanti dei motori alimentati a gasolio appartenenti alle categorie inferiori all' Euro 4, ma non solo, nel turbine dell'inchiesta sono finiti anche alcuni motori a benzina, che rischiano di essere banditi dalle maggiori città europee. Il futuro non roseo dei motori TurboDiesel viene sottolineato anche dal mercato che, secondo Il Fatto Quotidiano, in Europa nel secondo trimestre 2018 è crollato del 15,5% con una quota del mercato del 36,3%; dall'altra parte i motori a Benzina crescono del 19,8% con una quota totale di mercato del 56,7%. Il resto del mercato è affidato proprio alle fonti di alimentazione alternative (elettrico, ibrido, GPL, metano) che si affermano con una quota del 6,9%, con una crescita individuale del 44%.
In sostanza il futuro sembra destinato ad essere elettrico o perlomeno ibrido. Questa tesi è confermata dalla risposta delle Case Automobilistiche che cominciano ad effettuare scelte irreversibili: la multinazionale giapponese Toyota ha chiuso la vicenda Diesel già da molto tempo, smettendo di produrre questo tipo di motori e focalizzandosi esclusivamente sui motori ibridi, seguiranno FCA e Nissan nei prossimi anni. Il colosso tedesco Porsche ha da pochi giorni annunciato la chiusura del reparto con un comunicato da parte del CEO Oliver Blume, nel quale specificava l'impegno dell'azienda di progettare auto ibride. L'altro colosso tedesco Volkswagen, emblema del TurboDiesel, lo sta progressivamente abbandonando su auto di piccola taglia, annunciando che in futuro adotterà nuove tecnologie per affiancarlo all'elettrico sui veicoli di grosse dimensioni.
Questo uragano si abbatte però sulla popolazione meno benestante che col tempo si troverà a dover cambiare autovettura affrontando una spesa da non sottovalutare, aggiungendo poi la forte svalutazione delle vecchie auto diventa una vera e propria condanna. Nell'Italia settentrionale si è da poco sviluppato il divieto permanente da parte di alcune regioni verso i motori diesel che rientrano nelle categorie inferiori all'Euro 3 e alcune eccezioni di Euro 4 ed Euro 5, ciò dimostra che anche i motori più recenti e innovativi potranno essere debellati.
Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Autori: vari
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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
2 commenti:
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Giustissimo tutelare l'ambiente, ma come sempre, l'italiano paga. Mi lascia molto perplesso allargare i divieti agli euro 4 e addirittura agli Euro 5. E intanto girano automobili di 30 anni che inquinano solo con la loro presenza...dico questo perché nella vicina Rimini ci sono deroghe particolari in base all'Isee, secondo me ingiuste.
RispondiEliminaPer non parlare della questione dei caminetti :(
Bisogna guardare anche alle industrie, se rispettano certi parametri ambientali. In Emilia i limiti sono per anche per gli euro 4, quindi anche per i veicoli abbastanza recenti.
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