La metà dei bambini e un terzo degli adolescenti che abbandonano gli studi vive in Paesi affetti da emergenze umanitarie. L’Unicef lancia un appello per maggiori investimenti nell’educazione inclusiva e di qualità. 5/10/2018
L’accesso all’istruzione, diritto umano internazionalmente
riconosciuto, è ancora gravemente compromesso in molti Paesi del mondo.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef “A future stolen: young and out of school”
viviamo un momento “critico” della nostra Storia; con una popolazione
giovanile (fra i 10 e i 19 anni) in forte aumento (fino ai 1.3 miliardi
stimati per il 2030) e un livello di scolarizzazione ancora
insufficiente.
Il Rapporto analizza l’accesso e la qualità dell’istruzione dalla
scuola preelementare fino a quella secondaria in diversi Paesi,
distinguendo quelli colpiti da emergenze umanitarie. A livello globale,
si stima che meno della metà dei giovani (43,3% dei ragazzi e il 45,1%
delle ragazze) sono iscritti o hanno completato l’istruzione secondaria
superiore. Molti adolescenti, invece, che dovrebbero perseguire gli
studi nella scuola secondaria di secondo grado, frequentano cicli di
istruzione inferiori per la loro età; 1 su 5 tra quelli che dovrebbero
frequentare la secondaria è ancora iscritto alla scuola secondaria di
primo grado, mentre 1 su 20 frequenta ancora la scuola primaria.
I risultati più allarmanti provengono dai paesi in situazioni di
emergenza; come guerre, conflitti sociali o catastrofi naturali. In
questi contesti si stima vivano quasi più della metà dei bambini che non
frequentano la scuola primaria e quasi un terzo dei ‘non scolarizzati’
di età compresa fra i 5 e i 17 anni. Se nei Paesi che non sono in stato
di emergenza ottiene un diploma di scuola superiore il 54% dei giovani,
nei Paesi affetti da crisi umanitarie solo il 28,9% riesce a completare
il ciclo di studi, mentre il 18,4% non frequenta nemmeno la scuola
primaria.
Particolarmente critica la situazione in Niger, Repubblica Centro
Africana, Sud Sudan ed Eritrea; tutti paesi ‘in emergenza’ e con un
tasso di abbandono della scuola secondaria superiore del 60%.
Le ragioni per il mancato accesso all’istruzione, o il suo precoce
abbandono, sono diverse. Al primo posto vi è la condizione di povertà in
cui vivono le famiglie; lo status socioeconomico è infatti, sottolinea
il Rapporto, il fattore che più incide sul grado di scolarizzazione dei
giovani. A seguire vi sono poi questioni di genere, che si acuiscono
nei Paesi in crisi; vi è ad esempio una probabilità di 2,5 volte
maggiore che le adolescenti abbandonino gli studi. Fra gli impedimenti
più frequenti vi è il matrimonio prematuro, la violenza sessuale, la
scarsità d’acqua e la mancanza di strutture igienico-sanitarie adeguate.
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Fonte: Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS
Autore: Francesca Cucchiara
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Articolo tratto interamente da Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS
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