"Sto dall'altra parte, quella che simpaticamente il premier ha definito «coglioni». Credo che tutti i giovani, figli di ricchi o di poveri, debbano avere gli stessi diritti allo studio e uguali possibilità nell'affrontare la vita; credo nella magistratura, nella sua indipendenza, e che tutti possano difendersi qualunque sia il conto in banca, quindi non credo alle trame; credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere; credo che non debbano esserci prevaricazioni né leggi ad personam, per sé, familiari o amici; credo che la pace debba sempre vincere sulla guerra; infine credo che non si debbano imbarcare fascisti e neonazisti per un pugno di voti. Non mi fido di chi ha avuto cinque anni e li ha spesi male. E non ho mai sopportato quelli che fanno promesse e non le mantengono."
Enzo Biagi
Tratto da Riflessioni su un dovere, Corriere della sera, 9 aprile 2006, p. 1
Un maestro del giornalismo contemporaneo.
RispondiEliminaSenza dubbio.
EliminaCiao, un vero giornalista apprezzato, che sapeva come trattare gli argomenti.
RispondiEliminaBuona settimana
Rakel
Buon inizio di settimana anche a te.
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