mercoledì 14 settembre 2022

14 settembre 1944 – Secondo bombardamento di Pescara




Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera

I bombardamenti di Pescara furono una serie di attacchi aerei eseguiti dagli Alleati sulla città adriatica durante la Seconda guerra mondiale. Le azioni principali si verificarono il 31 agosto e il 14, 17 e 20 settembre del 1943, causando la morte di circa 3000 persone (varie fonti indicano anche un numero di 6000 caduti) e la distruzione di 1265 edifici, il danneggiamento grave di 1335 e lieve di 2150 costruzioni del centro abitato (un totale pari a circa l'80% degli edifici della città)[1]. L'area della città maggiormente colpita dai bombardamenti fu quella centrale, in quanto l'obiettivo strategico principale delle azioni militari era la distruzione della stazione di Pescara Centrale e l'interruzione della ferrovia Adriatica: la vecchia Castellammare fu rasa al suolo, determinando la fuga di massa dei cittadini di Pescara verso i paesi dell'entroterra. Grazie a questi sfollamenti i successivi bombardamenti del 17 e del 20 settembre causarono poche vittime civili poiché la città era stata quasi del tutto abbandonata.

Gli Alleati, sul versante adriatico, erano già nei pressi di Termoli e contavano di arrivare entro Natale a Pescara, per poi raggiungere agevolmente Roma percorrendo la via Tiburtina Valeria. Ma tra gli Alleati e Pescara c'era la Linea Gustav, una imponente linea difensiva voluta da Hitler e coordinata direttamente dal generale Albert Kesselring.

Il bombardamento fu ordinato dal generale Montgomery che aveva l'obiettivo di colpire in maniera decisiva le linee di rifornimento dell'esercito tedesco, che faceva uso della linea ferroviaria. Nonostante la violenza dei bombardamenti, l'impeto dell'attacco alla Linea Gustav ed il contributo della Brigata Majella, la difesa dell'esercito tedesco fu strenua e gli scontri si dilungarono per molti mesi in più del previsto, fino all'inizio di giugno del 1944.

L'attacco del 31 agosto, è ancora vivido nel ricordo di molti dei sopravvissuti.

Alle ore 13:20 di un caldo pomeriggio d'agosto, la spiaggia era affollata di persone. I bombardieri B-24 del 376th Bombardment Group dell'aeronautica americana provennero dalla direzione del mare e sganciarono le bombe contro il centro cittadino: l'attacco fu devastante. In modo particolare furono rase al suolo le aree comprese tra le attuali via Nicola Fabrizi e via Firenze nonché il palazzo del governo, che allora ospitava il presidio militare, nonché altre aree limitrofe alla stazione. Ma la stazione non fu colpita. Si calcola che questo bombardamento abbia causato 1600-1900 vittime, tra morti e feriti.[2]

Il 14 settembre ci fu un secondo attacco, stavolta ben circoscritto all'area della stazione ma estremamente pesante poiché i 37 bombardieri del 376º e 98º gruppo della A.I. F. lanciarono 341 bombe ad alto potenziale esplosivo e incendiario, distruggendo completamente magazzini, scali merci e depositi di rifornimenti della stazione[3]. Fu un'autentica carneficina perché le bombe furono sganciate quando la stazione era gremita di persone: il numero di vittime di quella strage è a tutt'oggi incerto, ma Carlo Colacito, nel suo manoscritto “Pescara durante la guerra (1943-1944)”, testimonia la morte di un numero oscillante tra le 600 e le 2000 persone. Il bombardamento colpì in pieno la stazione, la linea ferroviaria e le aree limitrofe nel lato nord della città in particolare le zone circostanti le attuali Corso Vittorio Emanuele, corso Umberto, via Ravenna, via Bologna e via Firenze. 

Continua la lettura su Wikipedia, l'enciclopedia libera

Questo articolo è pubblicato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.