martedì 24 novembre 2020

La storia di Harriet Tubman



Articolo da Vanilla Magazine

La storia di Harriet Tubman è una storia di avventura e coraggio, di schiavi e di padroni ma soprattutto di grande, grandissima umanità. Inizia in una contea del Maryland, negli Stati Uniti, ma non finisce nel piccolo stato nord orientale degli States, anzi, si dipana lungo una buona fetta del territorio americano, in cui nell’800 si sovrappongono il dramma della schiavitù e l’usurpazione della terra dei nativi, oltre alla terribile guerra di secessione.

Araminta Ross nasce in un anno compreso fra il 1820 e il 1825 nella contea di Dochester, nel Maryland. Figlia di schiavi, Araminta aveva altri 8 fratelli, ma la famiglia fatica a stare unita. Il loro proprietario, Edward Brodess, vende 3 dei Ross, Linah, Mariah Ritty, e Soph, e la madre, disperata per la perdita dei bambini, arriva a nascondere il piccolo Moses per un mese.

Quando i padroni vengono a cercarlo la mamma, Harriett Green, minaccia:

"Date la caccia a mio figlio, ma spaccherò la testa a chiunque metterà piede in casa mia."

Nonostante l’impegno della coraggiosa Harriet, Araminta viene separata dalla famiglia all’età di sei anni. I Brodess la cedono come impiegata a una famiglia che la utilizza per fare da tata al figlio della donna, e qui Araminta inizia a sperimentare la violenza dei bianchi contro gli schiavi di colore.

La piccolissima Araminta tenta di difendersi indossando diversi strati di vestiti e scappando alle torture dei suoi aguzzini, ma il suo destino è quello di esser frustata, quasi tutti i giorni. Un giorno viene frustata per 5 volte prima di colazione, e di quella drammatica esperienza porterà con sé le cicatrici per tutta la vita.

Quando ha 13 anni i Brodess mandano a lavorare Araminta, che è ormai considerata una donna matura, nella piantagione di un certo James Cook, ma qui la ragazza si ammala di morbillo e viene rispedita ai padroni, che le consentono di guarire nella casa materna.

Un giorno, durante un normale giro al paese per svolgere delle commissioni, accade un fatto che segnerà la vita di Araminta per sempre. Uno schiavo riesce a divincolarsi dalle grinfie di un padrone e inizia a scappare per la strada. Il bianco vede Araminta e le grida di fermarlo, ma la ragazza non si muove, e lo schiavo riesce a guadagnare terreno. Il padrone a quel punto lancia un oggetto di metallo del peso di circa 1 Kg, forse rivolto allo schiavo per tentare di fermarlo, e colpisce in testa la giovane Araminta, che cade a terra esanime.

La ragazza trascorre due giorni a riposo, e poi torna a lavorare nei campi. Si porterà appresso le conseguenze del gesto per tutta la vita con frequenti emicranie, capogiri e visioni mistiche, che interpreterà spesso “segni divini”.

Araminta Ross, in un ambiente che a ragione si può definire pericoloso e mortale per gli schiavi, riesce ad arrivare a vent’anni e sposa John Tubman, un uomo libero, e cambia nome in Harriet Tubman. Il suo status di schiava condiziona inevitabilmente la vita della coppia, della quale i figli sarebbero stati schiavi di proprietà dei Brodess.

I padroni di Harriet tentano in tutti i modi di venderla ma le malattie di cui soffre, fra cui l’ epilessia del lobo temporale, con continui attacchi epilettici e svenimenti improvvisi causata dal colpo ricevuto in strada, la rendono poco appetibile.

Nel 1849 Harriet si ammala e il padrone tenta di venderla, anche ad un prezzo “da saldo”, e la donna inizia a pregare affinché l’uomo cambi idea. Brodess continua a insistere nella vendita e Harriet, secondo i suoi racconti, prega affinché l’uomo muoia, fatto che puntualmente si verifica nell’arco di tempo di circa una settimana.

La moglie di Brodess, Eliza Ann, inizia a svendere tutti gli schiavi che ha ereditato dal marito, e Harriet decide che è giunto il momento di finire la sua vita in schiavitù.

Nonostante il parere contrario del marito, Harriet riesce a fuggire con i fratelli Henry e Ben il 17 settembre 1849. La vedova Brodes mette una taglia da 100 dollari sulla testa dei tre fuggiaschi (circa 3.000 euro odierni), ma la ricompensa si rivela inutile: i 3 tornano spontaneamente indietro.

Il giovane Ben, che aveva circa 20 anni, nel mentre è diventato padre e le circostanze lo obbligano a tornare nella proprietà dei Brodes, seguito dai due fratelli.


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Fonte: 
Vanilla Magazine

Autore: 
Matteo Rubboli

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Articolo tratto interamente da 
Vanilla Magazine


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