giovedì 12 novembre 2020

San Martino di Giosuè Carducci


San Martino

La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

va per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppietando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.

Giosuè Carducci


10 commenti:

  1. L'esordio è tutto paesaggistico: il poeta traccia anche uno schizzo di vita agreste, rurale, ma il finale resta malinconico.

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  2. Bellissima poesia ! Una volta era proprio così ma, almeno da me, la nebbia non si vede quasi più ! E' un novembre di sole e temperature miti. Buona giornata.

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  3. Una delle poesie italiane più famose di sempre.
    Bellissima.

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  4. Un grande classico! E ricordo sempre con piacere la versione cantata di Fiorello

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  5. un classicone intramontabile e anche io me la ricordo nella versione di fiorello

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