San Martino
La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
va per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppietando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
va per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppietando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Giosuè Carducci
L'esordio è tutto paesaggistico: il poeta traccia anche uno schizzo di vita agreste, rurale, ma il finale resta malinconico.
RispondiEliminaVersi classici, che non tramontano mai.
EliminaBellissima poesia ! Una volta era proprio così ma, almeno da me, la nebbia non si vede quasi più ! E' un novembre di sole e temperature miti. Buona giornata.
RispondiEliminaIn questi giorni c'è un po' di nebbia.
EliminaUna delle poesie italiane più famose di sempre.
RispondiEliminaBellissima.
Sicuramente.
EliminaUn grande classico! E ricordo sempre con piacere la versione cantata di Fiorello
RispondiEliminaIndimenticabile.
Eliminaun classicone intramontabile e anche io me la ricordo nella versione di fiorello
RispondiEliminaVersi famosissimi.
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