Articolo da Il Fatto Storico
Lo scavo di una grande villa alla periferia di Pompei ha restituito gli scheletri di due uomini, morti insieme mentre si riparavano dalla catastrofica eruzione del Vesuvio avvenuta il giorno prima, il 24 ottobre del 79 d.C. È possibile che i due uomini fossero uno schiavo e il suo padrone. Massimo Osanna, direttore del parco ad interim, ha dichiarato: «È uno scavo importantissimo, restituisce al patrimonio una villa suburbana meravigliosa, ma anche scoperte toccanti di grande emotività e impatto». Gli scavi stanno interessando un sito che in passato è stato gravemente rovinato dai tombaroli.
Il racconto di Massimo Osanna
Osanna, temporaneamente ancora direttore del parco archeologico, spiega il ritrovamento: «Le vittime probabilmente cercavano rifugio nel criptoportico, il vano sotterraneo dove pensavano di essere più protetti. Vengono travolti dalla corrente piroclastica, probabilmente alle 9 di mattina [del 25 ottobre], quando arriva a Pompei la nube ardente che distrugge completamente i piani superiori e uccide chiunque incontrasse sul suo percorso. Morirono probabilmente per lo shock termico, come dimostrano gli arti, le mani e i piedi contratti. Una morte che però, per noi, è una fonte di conoscenza incredibile. [I corpi] restituiscono non solo i volti, ma anche i vestiti. Hanno un panneggio straordinario, sembrano delle statue. Come ricordava Fiorelli nel 1863 quando, per la prima volta si realizzarono i calchi dei fuggiaschi pompeiani, “si potrebbero studiare gli antichi non sulle statue di bronzo e di marmo ma sui corpi stessi delle vittime rapite alla morte” ».
Un Romano e il suo schiavo?
Dei due uomini, il più grande aveva un’età compresa tra i 30 e i 40 anni. Il più giovane aveva probabilmente 18-25 anni e diversi schiacciamenti alle vertebre fanno pensare a un lavoratore manuale o uno schiavo. Entrambi indossavano una tunica, e il giovane anche un mantello o una coperta di lana. Secondo gli esperti, sarebbero sfuggiti alla fase iniziale dell’eruzione quando la città era ricoperta di pomici e lapilli. Furono invece uccisi dall’esplosione avvenuta il giorno successivo. La villa si trova circa 700 metri a nord-ovest di Pompei: nel 2017 era stata scavata la parte servile della stalla con i resti di tre cavalli, uno addirittura bardato con una raffinata sella in legno e bronzo e scintillanti finimenti. «Lo scavo di Civita Giuliana è molto importante perché condotto insieme alla Procura di Torre Annunziata per scongiurare danni enormi al patrimonio. Gli scavi clandestini stavano attraversando gli ambienti con tunnel, saccheggiando la villa», ha aggiunto Osanna.
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Fonte: Il Fatto Storico
Autore: redazione Il Fatto Storico
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Articolo tratto interamente da Il Fatto Storico
Meravigliosa battuta di Maurizio Crosetti ieri su Repubblica: "Scoperto il calco di due giocatori del Napoli che non andarono a Torino a giocare con la Juve: tutte le scuse sono buone" ;)
RispondiElimina🤣
EliminaHo sentito la notizia in tv davvero una grande scoperta
RispondiEliminaGli scavi a Pompei, ci riservano sempre qualche sorpresa.
EliminaVeramente una grande scoperta ! Ricordo che , molti anni fa, quando ho visitato gli scavi di Pompei, la guida ci aveva detto che c'era ancora molto da scoprire , ancora ricoperto dalla lava, quindi penso che ci saranno altre scoperte simili, anche in futuro. Saluti.
RispondiEliminaGli scavi continuano, Pompei era molto più estesa.
EliminaHo visto il servizio in tv, davvero impressionante!
RispondiEliminaSono scoperte importanti.
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