mercoledì 4 novembre 2020

Elezioni presidenziali Usa: non c’è un vincitore



Articolo da Radio Onda d’Urto

presidenziali : la diretta di Radio Onda d’Urto.

Chiusi i seggi negli Stati Uniti per le presidenziali. Affluenza record per gli standard Usa: al 67%, mai così alta da quasi un secolo. 

Non c’è un vincitore netto e ci vorranno ore, forse giorni perché si arrivi a un risultato finale nella sfida tra e Biden: in un pugno di stati chiave – Pennsyvania, Michigan, Wisconsin e Georgia – lo spoglio va fortemente a rilento, soprattutto per contare i voti via posta, ben 65 milioni, che potrebbero essere decisivi. Potrebbero volerci giorni.

Intanto si segnalano già le prime proteste di piazza: 8 arresti a Seattle durante un corteo spontaneo contro Trump. Altre manifestazioni nelle strade di Washington Dc, fuori dalla Casa Bianca, oltre a Portland, New York e Los Angeles. Sul fronte della politica di palazzo, invece, all’alba italiana i primi commenti: Biden, che strappa l’Arizona, si sente “sulla strada per vincere queste elezioni”. “Non consentiremo che ce le rubino”, risponde Trump sicuro di “una grande vittoria”, e annunciando di “volere andare alla Corte Suprema” per brogli di cui, in realtà, al momento, non si ha traccia. Una mossa spregiudicata, che apre alla possibilità di non riconoscere l’esito finale delle votazioni.

Tornando ai seggi: per vincere servono 270 grandi elettori. Ne mancano da assegnare poco meno di un centinaio, con Biden leggermente avanti. Si conferma, in linea generale, quanto accaduto nel 2016: tutte le grandi città votano nettamente democratico, le zone rurali – premiate dal sistema elettorale – sono quasi tutte repubblicane, con Trump che erode in parte la base elettorale bianca, soprattutto quella anziana, mentre guadagna consensi tra i latinos.

Ancora Usa, con il voto politico. I dem mantengono il controllo della Camera, rinnovata in toto, mentre al Senato, seppur in difficoltà, i Repubblicani paiono tenere una risicata maggioranza, nel voto che ha rinnovato un terzo dei seggi, nonostante alcune vittorie dei dem, come in Arizona, dove l’ex astronauta Mark Kelly ha vinto per i democratici il seggio. Kelly e’ il marito di Gabrielle Gifford, la deputata democratica che fu vittima di un attentato. Sempre in Senato entra la prima trasgender, Sarah McBride, democratica eletta in Delaware.

Alla Camera invece le deputate Alexandria Ocasio-Cortez, Ilham Omar e Rashida Tlaib, esponenti della cosiddetta ‘Squad’, l’ala progressista e socialista dei democratici, si riconfermano con larghi consensi. Per contro Marjorie Taylor Greene, la repubblicana donna d’affari sostenitrice della teoria complottista di estrema destra QAnon e autrice di numerosi commenti razzisti, è stata eletta in Georgia. Infine Ritchie Torres e Mondaire Jones, democratici, che diventano i primi deputati afroamericani dichiaratamente gay eletti alla Camera degli Stati Uniti.

Negli Usa, infine, si è votato anche per diversi referendum statali. I principali: in New Jersey, Arizona, Montana e South Dakota via libera alla marijuana per uso ricreativo; in Florida ok al salario minimo a 15 dollari, rispetto ai meno di 9 attuali; il Mississippi sceglie la sua nuova bandiera, mandando ufficialmente in pensione quella confederata degli schiavisti sudisti: il simbolo scelto dagli elettori è una magnolia. Il Nebraska rimuove dalla costituzione dello stato il riferimento alla schiavitù e alla servitù involontaria come punizione per i reati, mentre in California Uber e la rivale Lyft ottengono che i loro autisti debbano continuare a essere considerati dei “liberi professionisti” (e quindi con meno diritti): non passa la proposta di renderli dipendenti veri e propri.


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Fonte: Radio Onda d’Urto 

Autore: redazione Radio Onda d’Urto

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Articolo tratto interamente da Radio Onda d’Urto 


6 commenti:

  1. Biden è in forte recupero. Trump sarà sconfitto.

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  2. Detesto i repubblicani. Fossi cittadino USA voterei fisso democratico.

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  3. I sondaggi, dopo la figuraccia del 2016, ancora avevano credito?
    Comunque sia gli strascichi legali si prevedono imponenti e rognosissimi...

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