"Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo sono anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta."
Enzo Tortora
Ricordo benissimo questo breve monologo col quale Tortora tornò in televisione col suo "Portobello" dopo le conseguenze delle infamanti accuse che dovette subire.
RispondiEliminaE' stato uno degli ultimi gentiluomini della televisione, di cui molti personaggi attuali non sarebbero degni di lucidargli le scarpe.
"Portobello" era un programma con un che di magico, forse perché lo seguivo da bambino, ma ricordo i vari ospiti, gente comune, che raccontava una storia, presentava un'invenzione, cercava l'anima gemella o ritrovare una persona cara persa in guerra. Il programma di Tortora incorporava già negli anni '70 una decina di trasmissioni che sarebbero venute dopo: "I cervelloni", "Agenzia matrimoniale", "Perdonami", "Carramba che sorpresa"... Questo era Tortora: uno di noi che sapeva entrare nelle case con una televisione garbata, ma evidentemente gli inquirenti che hanno prestato ascolto a un pentito, la televisione manco la seguivano...
Ricordo anch'io Portobello.
Elimina