martedì 21 aprile 2020

Lettera di Bruno Frittaion (Attilio) a Edda



Presentazione di Bruno Frittaion (Attilio)

Di anni 19. Nato il 13 ottobre 1925 a San Daniele del Friuli (Udine) ed ivi residente. Studente iscritto al 3º corso della scuola di avviamento professionale, già nel 1939 entra in contatto con l’organizzazione clandestina comunista, formando le prime cellule del partito nel suo paese natale. Dopo l’armistizio non esita ad unirsi al Battaglione Pisacane, appartenente alla Brigata Garibaldi Tagliamento. Distintosi in numerose azioni, è nominato vice-commissario politico di un distaccamento inquadrato in un’altra formazione: il Battaglione Silvio Pellico. Tradito da una delazione, il 15 dicembre 1944 Bruno Frittaion viene sorpreso dalle SS italiane mentre si trova a casa di uno zio (a San Daniele) assieme al compagno Adriano Carlon. I due sono immediatamente arrestati e tradotti nelle carceri di Udine, dove subiscono interrogatori e torture fino al giorno del processo, che ha luogo il 22 gennaio 1945. Condannati a morte dal Tribunale militare territoriale tedesco, Carlon e Frittaion rimangono in cella fino al 1º febbraio, quando vengono prelevati e condotti a Tarcento (UD). Qui sono allineati contro il muro di cinta del cimitero e fucilati assieme ad Angelo Lipponi, Cesare Longo, Elio Marcuz, Giannino Putto, Calogero Zaffuto e Pietro Zanier. Francesco Puleo invece sopravvive alla raffica e riesce a fuggire con l’aiuto degli abitanti del paese. Mario Favot e Ivo Lovisa infine vengono risparmiati, solo per essere fucilati tre giorni dopo a Tricesimo (UD).

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso 

Lettera di Bruno Frittaion (Attilio) a Edda

31 gennaio 1945

Edda,
voglio scriverti queste mie ultime e poche righe.
Edda, purtroppo sono le ultime si, il destino vuole così,
spero ti giungano di conforto in tanta triste sventura.
Edda,mi hanno condannato alla morte, mi uccidono,però
uccidono il mio corpo non l’idea che ce in me.
Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso
di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta cau-
sa e spero che il mio sacrificio non sia vano anzi sia di a-
iuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho
servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno
ogni sacrificio abbia il suo ricompenso.
Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire
l’idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente.
Edda il destino ci separa, il destino uccide il nostro amo-
re quell’amore che io nutrivo per te e che aspettava quel
giorno che ci faceva felici per sempre.
Edda, abbi sempre un ricordo di chi ti ha sinceramente
amato. Addio a tutti.

Addio Edda

Frittaion Bruno


6 commenti:

  1. Molto interessante,lo ribloggo da me,grazie

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  2. Caro, Vincenzo molto ma molto interessante, è da leggere!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. Un colpo al cuore questa lettera, grazie per averla pubblicata.

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    1. Era doveroso pubblicarla, si sono battuti per la nostra libertà.

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