giovedì 24 gennaio 2019

Il bambino con il pigiama a righe: recensione del film


Il bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pyjamas) è un film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman.

Trama 

Bruno è un bambino di otto anni, curioso, intraprendente e appassionato d'avventura. Vive a Berlino, durante la seconda guerra mondiale, con suo padre Ralf, un ufficiale nazista, sua madre Elsa, sua sorella Gretel e una giovane domestica, Maria.

Un giorno, a seguito della promozione del padre, Bruno viene costretto a lasciare la città e tutti i suoi amici per trasferirsi in una casa di campagna insieme alla famiglia.

Poco dopo il suo arrivo, il bambino scopre per caso che vicino alla sua nuova abitazione, sorge un campo di concentramento. Improvvisamente catapultato in una vita monotona e solitaria, circondato solo da domestici e soldati, il bambino inizia ben presto a esplorare i dintorni della tenuta; riesce così a scoprire un passaggio, che lo conduce fino ai confini del campo di concentramento.

Lì, conosce Shmuel, un bambino ebreo, suo coetaneo. Nonostante tra i due vi sia del filo spinato e il tentativo degli adulti di infondere odio verso la razza ebraica, Bruno si dimostra fin da subito estraneo ai condizionamenti. Tra i due bambini nasce infatti una profonda amicizia. I due giocano, nei limiti fisici del possibile (dato il filo spinato).

Un giorno, appena prima di trasferirsi di nuovo, Bruno si traveste da ebreo, scava una fossa e raggiunge Shmuel. I due andranno alla ricerca del papà di Shmuel, quando però vengono rastrellati all'interno del campo e sottoposti a un'apparente doccia in una camerata, che è in realtà una camera a gas nella quale moriranno.

La madre notando la scomparsa di Bruno, manda tutta la famiglia a cercarlo, quando di fronte alla buca per l'ingresso del campo trovano i vestiti del figlio e si rendono conto di quanto avvenuto.

Curiosità sul film

Il film è tratto dall'omonimo romanzo di John Boyne.

La mia opinione

Un film toccante, che vi farà emozionare dall'inizio alla fine. Consiglio la visione a tutti, ma soprattutto a chi ha tanti pregiudizi nella testa, dopo la visione forse qualcosa cambierà in voi.

Voto: 7,5

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12 commenti:

  1. Ho letto la tua recensione e sono andato a vedere il finale. Davvero emozionante, terribile e straziante.
    A maggior ragione essendo storia, non fantasia.
    Ma dici che alla gente con pregiudizi cambierebbe qualcosa? naa..non credo.

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    1. Infatti, propongo anche di mandare qualcuno in Africa nei lager libici, per vedere con i loro occhi certe barbarie.

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  2. Io ho letto prima il libro e poi ho visto il film. Entrambi mi hanno commosso per l'innocenza dei due bimbi che non vedono nessun male nell'incontrarsi tutti i giorni e per il finale che lascia senza parole. Saluti.

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  3. Conosco abbastanza la Storia del periodo nazista .
    Ho visto il film , bello e commovente fino alle lacrime.
    Gute Nacht . Laura

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  4. Ottimo ricordare, come hai fatto tu oggi con questi post da condividere ... spero di riuscire anche io a scrivere qualcosa nei prossimi giorni.

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    1. In questi giorni ho cercato di pubblicare vari post, speriamo che si apre la mente di qualcuno.

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  5. Ciao bellissimo film .
    La scena finale dei due bimbi che si stringono la mano sotto la doccia di gas credo sia una delle più emozionanti nella storia del cinema.
    Chi ha pregiudizi è ignorante.
    Chi sa è continua ad avere pregiudizi ha il male dentro.
    Preghiamo perché nessuno dimentichi mai quello che è successo e speriamo di non vedere mai ripetere gli stessi orrori....

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    1. Temo che molti orrori sono già sotto i nostri occhi, purtroppo il male nel mondo è troppo radicato.

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  6. I bambini possono insegnare tanto agli adulti!!!

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