Nostalgia della casa
E’ più di un anno che vivo al ghetto,
nella nera città di Terezìn,
e quando penso alla mia casa
so bene di che si tratta
O mia piccola casa, mia casetta,
perché m’hanno strappato da te,
perché m’hanno portato nella desolazione,
nell'abisso di un nulla senza ritorno?
Oh, come vorrei tornare
a casa mia, fiore di primavera!
Quando vivevo tra le sue mura
io non sapevo quanto l’amavo!
Ora ricordo, quei tempi d’oro:
presto ritornerò, ecco già corro.
Per le strade girano i reclusi
e in ogni volto che incontri
tu vedi che cos’è questo ghetto,
la paura e la miseria.
Squallore e fame, questa è la vita
che noi viviamo quaggiù,
ma nessuno si deve arrendere:
la terra gira e i tempi cambieranno.
Che arrivi dunque quel giorno
in cui ci rivedremo, mia piccola casa!
Ma intanto preziosa mi sei
perché mi posso sognare di te.
Anonimo
Poesia di un ragazzo ebreo deportato nel campo di concentramento di Terezín.
💙😪
RispondiEliminaQuesti versi ci fanno capire tutto il dolore.
EliminaE i tempi, ahimè, non sono poi così cambiati...
RispondiEliminaPurtroppo.
EliminaTriste e significativa. Per ricordare!
RispondiEliminaGiusto ricordare.
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