Comunicato da Amnesty International - Italia
1 commento su 10 è offensivo, discriminatorio e/o hate speech e quando si parla di riforma della cittadinanza a farla da padrone sono spesso razzismo e xenofobia.
È questo il focus scelto per la quinta edizione del Barometro dell’odio: Senza cittadinanza. Un tema quasi invisibile, così come lo sono i suoi protagonisti. Tra tecnicismi, strumentalizzazioni politiche e una sovrapposizione fuorviante al tema immigrazione, di cittadinanza non solo si parla poco, ma anche male, perdendo di vista l’essenziale: riguarda oltre 1 milione di giovani e giovanissimi italiani in tutto e per tutto, tranne che sui documenti, a causa di una legge datata 30 anni.
Dopo le donne, i bersagli preferiti dagli utenti sono le persone con background migratorio, i rifugiati e i migranti, seguiti da chi è impegnato nel mondo della solidarietà.
È ora di cambiare: riconoscere i diritti, contribuendo ad abbattere la discriminazione, anche sul piano culturale.
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Video credit Amnesty Italia caricato su YouTube
L'odio virtuale spesso nasce da ignoranza, senso malato di partecipazione, gusto malato nel prendere like offendendo così come avrebbero bisogno di uno strizzacervelli quelli che mettono i like a questi haters. Quanto alla disinformazione beh è uscito poco tempo fa un articolo dove la maggioranza dei giovani è analfabeta funzionale ossia se ricordo bene non riesce o non sa mantenere la concentrazione per più di pochi istanti ed una decina di righe scarse di un post online e da questo deriva che una percentuale rilevante di chi commenta o mette i like sui social non ha capito niente di quello che è il tema del post o non ha retto la concentrazione per più di pochissime righe, e quindi non può commentare correttamente se non sa neanche a quali conclusioni va a parare un post
RispondiEliminaIn rete sono presenti tanti leoni da tastiera, che temono un confronto d'idee.
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