Articolo da la Sinistra quotidiana
“Violenze e sopraffazioni di minoranze
etniche. Fanatismi. Nazionalismi galoppanti. Clamorose retromarce
persino rispetto ad assodate verità scientifiche, oscurantismo e
bigottismo”. Questo è il quadro di vero e proprio deterioramento
culturale e morale dentro il quale ci troviamo a vivere in questa
drammatica fase della storia.
Il ritorno di un’ideologia di tipo
fascista fa parte oggettivamente di questo vero e proprio “ arretramento
storico.” E’ il caso, allora, di rammentare non semplicemente cosa è
stato il fascismo ma di sottolineare quanto ne persista nella realtà.
Veri e propri rigurgiti fascisti si
avvertono anche a livello di schemi culturali, di comportamenti a
livello di massa, di opzioni politiche concrete. Rigurgiti fascisti che
avanzano senza ricevere quel contrasto che meriterebbero.
La situazione attuale, nella quale si
stanno riproducendo soprattutto i temi deteriori del razzismo, deve
essere affrontata attraverso l’indicazione costante della negatività
assoluta dei principi che il fascismo ha rappresentato, comparando con
grande attenzione ciò che avvenne allora con la realtà di oggi.
E’ necessario ricordare che la
Resistenza non è stata il derby tra fascisti e comunisti. Serve allora
un 25 aprile non ecumenicamente “afascista” di generica unità nazionale,
ma un 25 aprile antifascista.
Ricordando prima di tutto chi ha costruito l’antifascismo nell’Italia del ventennio.
Rammentando allora:
1) quale era la composizione sociale e politica di gran parte dei condannati dal Tribunale Speciale;
2) la composizione sociale e politica
dei 135.000 eroi che votarono contro nel plebiscito fascista del 1929.
Erano quelli tempi nei quali il popolo purtroppo aveva ancora bisogno di
eroi;
3) la composizione sociale e politica
degli italiani che combatterono in Spagna nelle brigate internazionali
dalla parte della Repubblica;
4) i luoghi dove si alimentò ancora, anche nei momenti più duri e del delirante consenso al regime, l’antifascismo militante;
5) la composizione sociale e politica
delle migliaia di deportati a Mauthausen dopo lo sciopero del 1 marzo
1944 e giorni seguenti fino alla razzia di Genova del 16 giugno 1944.
6) ancora la composizione sociale e
politica delle brigate partigiane, dei GAP, delle SAP, dei gruppi di
difesa della donna, del Fronte della Gioventù.
7) di fronte a chi si arresero i
tedeschi a Genova: unica città d’Europa dove avvenne quel fatto
straordinario dell’arrendersi delle truppe germaniche davanti ai
partigiani.
Soprattutto è necessario ricordare come
la ricchezza dei contenuti e delle forme di lotta espressa in quel
momento dalla classe operaia risultò assolutamente determinante per
conseguire l’obiettivo primario dell’abbattimento del fascismo e della
vittoria sul nazismo.
Da quella classe operaia sorse la
Resistenza e nacquero la Repubblica e la Costituzione. Una Costituzione
inapplicata per lunghi anni: anche questo è un dato da ricordare.
Continua la lettura su la Sinistra quotidiana
Fonte: la Sinistra quotidiana
Autore: Franco Astengo
Licenza: Copyleft
Fonte: la Sinistra quotidiana
Autore: Franco Astengo
Licenza: Copyleft
Articolo tratto interamente da la Sinistra quotidiana
Ancora una volta un ottimo articolo, ancora una volta un nuovo sggerimento interessante di una rivista online da leggere. Onore a te Cavaliere Oscuro del Web!
RispondiEliminaGiusto condividere un ottimo articolo, tra l'altro una licenza Copyleft può permettere tutto questo.
Elimina