giovedì 3 gennaio 2019

Nuove cure: arriva il pacemaker senza fili per il cervello



Articolo da LSWN - Le Scienze Web News

Un gruppo di ricercatori della University of California - Berkeley ha realizzato un dispositivo senza fili che è in grado di monitorare l'attività elettrica del cervello e in caso di necessità può effettuare una stimolazione attraverso l'erogazione di una corrente elettrica. Il neurostimolatore, denominato WAND, funziona come un "pacemaker per il cervello" e potrebbe essere utile nella realizzazione di nuovi trattamenti per i pazienti affetti da epilessia e morbo di Parkinson.

Questo dispositivo potrebbe essere estremamente efficace nel prevenire tremori debilitanti o convulsioni nei pazienti affetti da una varietà di condizioni neurologiche.

I segnali elettrici caratteristici che precedono una convulsione o un tremore possono essere estremamente difficili da distinguere pertanto, la frequenza e l'intensità della stimolazione elettrica necessarie per impedire tali eventi devono essere sintonizzate in maniera fine.

I medici potrebbero impiegare diversi anni di messa a punto dei dispositivi prima di ottenere i trattamenti ottimali.

WAND (wireless artifact-free neuromodulation device) è wireless e agisce autonomamente, ciò significa che il dispositivo non appena impara a riconoscere i segni delle convulsioni o dei tremori è in grado di regolare i parametri della stimolazione elettrica senza alcun intervento esterno in modo da evitare i movimenti indesiderati. Infine, poiché si tratta di un ciclo chiuso (il dispositivo può stimolare il cervello e registrare contemporaneamente i dati) è in grado di regolare tali parametri in tempo reale.

«Il processo per trovare la terapia giusta per un paziente è estremamente costoso e può richiedere anni. Una significativa riduzione del costo e della durata può potenzialmente portare ad un'accessibilità e a dei risultati notevolmente migliorati» scrive Rikky Muller Prof. di ingegneria elettrica e informatica presso l'Università della California, Berkeley.  «Vogliamo consentire al dispositivo di capire qual è il modo migliore per stimolare un determinato paziente ottenendo i migliori risultati. Questo si può fare soltanto ascoltando e registrando le firme neurali» prosegue il ricercatore.

WAND può registrare l'attività elettrica su 128 canali o da 128 punti nel cervello rispetto agli 8 canali presenti in altri sistemi a circuito chiuso. Per mettere alla prova il dispositivo, il team ha utilizzato WAND per riconoscere e ritardare specifici movimenti del braccio nei macachi rhesus. Il dispositivo è stato descritto in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Biomedical Engineering.


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