venerdì 28 settembre 2018

Le mode gastronomiche dagli anni cinquanta al duemila


Forse, non c'è argomento più aggregante e nello stesso tempo più scindibile del cibo; stavolta vorrei soffermarmi sulle mode gastronomiche degli ultimi anni.

Noi italiani, abbiamo una peculiarità; nonostante la grande varietà di materie prime, guardiamo sempre all'estero e quindi qualsiasi pietanza, abbia un certo non so che di estero o esotico, per noi è mangiabile. In effetti, abbiamo avuto mode gastronomiche più che encomiabili e altre decisamente da dimenticare.

Negli anni '50, si affacciavano i primi cibi in scatola; ma tutto sommato, per chi non poteva permettersi questi prodotti industriali, resisteva una buona e robusta cucina casalinga con le innumerevoli varianti regionali, come per esempio: polpette, timballi di pasta, agnolotti, involtini di carne, coda alla vaccinara, torta di mele e tartufi al cioccolato.

Durante il boom economico, cioè negli anni sessanta; vi è un totale cambiamento del modo di mangiare, grazie anche all'aumento delle possibilità economiche delle famiglie. Quindi via libera a svariati antipasti come: cocktail di scampi, vol-au-vent, capesante gratinate, sandwich, fettuccine a doppio burro, tagliatelle paglia e fieno condite con prosciutto e pecorino, insalata di carne in scatola, insalata russa, tiramisù, profiterol e dall'America la Banana Split.

Siamo arrivati agli anni settanta e dalla Francia è appena nata la nouvelle cuisine, basata su una cucina leggera e con cotture veloci, che forse rivoluzionerà tutta la gastronomia mondiale. Grazie a questa nuova moda, da noi arriveranno: aspic di ogni genere, tartare di salmone, anatra all'arancia, gamberoni flambè e come dessert pesca Melba, la torta foresta nera e il salame di cioccolato.

Dopo il minimalismo anni '70, arriva tutta l'opulenza degli anni ottanta, pieni di eccessi e la colesterofobia, ancora molto lontana. Si parte dagli antipasti tartine al caviale e uova sode ripiene per i primi, risotto alla fragola, tortellini panna e prosciutto, penne alla vodka, lacerto con purè e piselli, salmone affumicato, filetto al pepe verde e come dessert uva caramellata, senza dimenticare il Mont Blanc.

Negli anni novanta invece, s’inizia a prestare più attenzione all'alimentazione e la forma fisica, prediligendo alimenti light o quasi, mangiavamo: bresaola con rucola e grano, tagliata di manzo con rucola e pomodorini, insalata di riso, paella, conchiglioni ripieni, torta allo yogurt e panna cotta.

Avvicinandoci agli anni duemila, nascono nuovi concetti culinari come la cucina molecolare e si ha l'avanzata di un nuovo salutismo. Quindi poca carne rossa e si riscopre una cucina un po' più contadina: insalate e zuppe di legumi, la riscoperta di grani antichi tipo avena, kamut, farro e il khorasan. L'arrivo di piatti sempre più esotici con la moda"ancora imperante" del sushi e della cucina coreana/vietnamita e il cous cous; invece per i dessert la cheesecake, cupcake, macarons, pancake e come non dimenticare i muffin nella variante dolce e salata.

Siamo giunti alla fine di questo lungo viaggio, nel vasto mondo delle mode culinarie; sicuramente avrò dimenticato qualche pietanza e vorrei chiedervi a voi, quale vi è rimasta nel cuore e quale avete odiato? A voi la parola...  

Autore: Mariangela B.

Coautore: Cavaliere oscuro del web
 



14 commenti:

  1. A parte il sushi, che è il mio cibo straniero preferito, per il resto adoro la cucina della mia regione e in particolare il miele, le mele e la buona selvaggina.
    Non capisco le diete strane ma non ritengo sia sbagliato, se a una persona piace, mangiare anche cibi stranieri.

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  2. Tutto vero. E infatti gli anni '80 sono mitici anche per questo: PANNA E GRASSI A GOGO :) Tutto ciò che faceva male, eccolo servito a volontà :D

    Moz-

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  3. Io non amo i piatti esteri, preferisco la buona cucina tradizionale italiana. Ultimamente, poi, per un problema di salute, ho dovuto tornare a una cucina molto semplice con molta verdura , carni bianche,pesce, senza zuccheri (Addio dolci, quanto li ho amati !!), con pochissimi grassi . Ho perso 6-7 e mi sento meglio, ho lasciato patatine, pizzette, cioccolato, gelati, salumi, tutto ciò che mi piaceva, praticamente ! Buon pomeriggio.

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  4. WoW!
    Complimenti a entrambi bellissimo post.
    Nel cuore forse la il minestrone di pasta e fagioli che mi faceva mia madre da ragazzino....che odio , la trippa e quasi tutto il lesso .
    Ciao

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  5. Beh degli anni 80 ricordo soprattutto la panna che si metteva ovunque

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  6. La pasta panna e prosciutto (qualche volta con i piselli) è uno dei piatti che alla fine ho odiato di più :D.

    La panna oggi l'ho totalmente abolita, ancor prima dei programmi degli chef televisivi per i quali la panna fa l'effetto del colore rosso per i tori :D

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