lunedì 17 settembre 2018

Gli italiani sovrastimano l'immigrazione


Articolo da Info Cooperazione

Sono gli elettori di centrodestra e i cittadini con un titolo di studio più basso gli italiani che tendono a sovrastimare in modo maggiore la presenza di immigrati extracomunitari sul territorio italiano. Questo il quadro che emerge da un’analisi dell’Istituto Cattaneo resa pubblica ieri. La ricerca evidenzia che lo scarto tra la percentuale di immigrati presenti in Italia e quella percepita dagli intervistati è altissima. Gli immigrati in Italia sono il 7% (9 se consideriamo quelli provenienti da altri Paesi della stessa Unione europea), ma il 70% degli italiani crede siano circa il quadruplo.  La percezione cambia significativamente tra elettori di centrodestra o di destra. In quest’ultimo caso, infatti, la percezione è del 32,4%, superiore di oltre sette punti rispetto alla media nazionale. All’opposto, tra chi si definisce di sinistra, centrosinistra o di centro la differenza tra il dato reale e quello stimato si riduce notevolmente.


Ad esempio, per gli intervistati di sinistra gli immigrati presenti in Italia sono “solo” il 18,5%, rispetto a una media nazionale di percezione che li stima attorno al 25%. Dunque, gli orientamenti politici dei cittadini “orientano” anche le loro valutazioni sulla presenza, più o meno diffusa, degli immigrati.

Non solo politica


Secondo i ricercatori oltre a questo fattore politico in grado di spiegare, almeno in parte, la distanza tra realtà e percezione, bisogna tenere conto del livello di informazioni posseduto dai cittadini. Dai dati emerge che gli intervistati con un maggiore grado di istruzione (probabilmente quelli più informati sulla società e sulla politica) sono più capaci di fornire un’indicazione più precisa sul fenomeno dell’immigrazione. Per chi non è andato oltre la scuola dell’obbligo nel suo percorso di istruzione, l’immigrazione percepita in Italia supera il 28%, mentre tra i laureati la stima si riduce di oltre 10 punti percentuali, attestandosi al 17,9%. L’istruzione e, tramite essa, la predisposizione a una maggiore informazione politica sembrano dunque in grado di limitare l’errore percettivo dei cittadini italiani sulla questione.

Ci rubano il lavoro


Un altro fattore in grado di spiegare i diversi livelli nella percezione del fenomeno migratorio è la sfera professionale dei cittadini. I lavoratori manuali o a bassa qualifica considerano maggiormente a rischio la loro occupazione e sembra avvertano come una minaccia la presenza o l’arrivo di persone straniere. Al contrario, i lavoratori che svolgono mansioni più qualificate non vedono necessariamente messo in pericolo il proprio posto di lavoro dagli immigrati. Infatti i lavoratori appartenenti alle classi medio-alte tendono a sottostimare di circa 5 punti percentuali – rispetto al valore medio nel campione italiano (25%) – la presenza di immigrati in Italia. Invece, tra chi ha una professione riconducibile alla classe operaia (specializzata e non-specializzata) la percentuale di immigrati tende ad essere ulteriormente sovrastimata, superando il 28%.

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Fonte: 
Info Cooperazione

Autore: redazione 
Info Cooperazione


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Articolo tratto interamente da 
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