martedì 14 giugno 2011

Incipit del giorno


A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era cosí bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all'improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline. – Siete sane, siete giovani, – dicevano, – siete ragazze, non avete pensieri, si capisce –. Eppure una di loro, quella Tina che era uscita zoppa dall'ospedale e in casa non aveva da mangiare, anche lei rideva per niente, e una sera, trottando dietro gli altri, si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava tempo all'allegria.

Tratto da:La bella estate di Cesare Pavese

2 commenti:

  1. Mi piace molto Pavese, anche se non ho letto tutte le sue opere! :) Ti ringrazio per esserti unita ai lettori fissi del mio blog! :)
    Grazie!

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  2. ...mette voglia di vivere questo scritto...grazie Cavaliere...sereno vissuto..
    Dandelìon

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