sabato 31 agosto 2024

La nuova escalation criminale di Israele in Cisgiordania



Articolo da Prensa Obrera

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Prensa Obrera

Le forze israeliane hanno lanciato mercoledì 28 una serie di raid militari in Cisgiordania che hanno già causato la morte di almeno 20 palestinesi. Si tratta dell’operazione più mortale avvenuta nella regione negli ultimi decenni. Parallelamente, Israele ha continuato a bombardare Gaza e il Libano.

Le città di Jenin, Nablus, Tubas, Tulkarem e due campi profughi situati in quest'ultima città sono tra i luoghi più colpiti dall'incursione dei soldati. Il governo israeliano presenta la campagna come un'operazione contro i combattenti di Hamas e della Jihad islamica (due comandanti di questi gruppi sono stati uccisi), ma si tratta di un'azione dalle caratteristiche generali: sul loro cammino, i bulldozer dell'esercito distruggono le infrastrutture dei quartieri e li lasciano senza elettricità né acqua. L'operazione mira a sfollare la popolazione e seminare il terrore. Dall’ottobre 2023, più di 800 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania in operazioni dell’esercito israeliano e di coloni armati dal governo, secondo un conteggio trasmesso dalla rete del Qatar Al Jazeera (30/8).

La Cisgiordania è occupata militarmente da Israele dal 1967 e vi vive mezzo milione di coloni ebrei. A poco a poco, i palestinesi vengono sfollati, circondati e messi alle strette.

Nel mezzo dell’offensiva genocida su Gaza, che ha già provocato 40.000 morti, questi massacri in Cisgiordania aumentano la possibilità di uno scoppio popolare che diventi un secondo fronte per Israele. L’ONU ha avvertito che il raid in corso “potrebbe alimentare una situazione già esplosiva”. Fino a questo punto, se la situazione non si è ulteriormente aggravata, è grazie alla politica di contenimento che l’Autorità Palestinese esercita nel territorio.

Nel frattempo, questo venerdì si è svolta nuovamente nello Yemen una massiccia mobilitazione a sostegno del popolo palestinese (foto). È la strada della solidarietà che dobbiamo rafforzare. Per venerdì 6 prossimo, a Buenos Aires, il Comitato argentino di Solidarietà con il Popolo Palestinese convoca una nuova carovana dal Congresso all'Obelisco.

No al genocidio. Truppe israeliane fuori da Gaza. Per una Palestina unica, laica e socialista.


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Fonte: Prensa Obrera

Autore: Redacción

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Articolo tratto interamente da Prensa Obrera


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