Minuto: passante. Passato.
Congedo amanti e passioni…
Quanto domani mi verrà rubato
lo getto via con le mie mani!
Minuto: pretendi. Presente. Misura
che froda sul peso… Ma, attento:
non cominciò mai nel tempo
ciò che è finito… E tu menti,
minaccia, rincuora i malati
di morbo decimale, gli eterni
minorenni… Miseria! Minuzia! Chi sei
per spicciolare il mare? Crinale
dell’anima viva? – Secca! Sabbia!–
Il Re di tutte le ricchezze
non ebbe più glorioso regno
della scritta «Passerà anche questo»
sull’anello. Lungo vie a ritroso
chi non ha provato l’avara vanità
delle tue Arabie di quadranti,
lo strazio di pendoli e lancette?
Minuto: finzione! Finito! Fantasma
di futuro. Falsità che trita –
in polvere, poltiglia di rifiuti.
Elemosina alla vita! Smanio
di lasciare il mondo che spacca
i secondi, il rintocco che strappa
le anime. Dove scandisce il mio eterno
l’eterno mancarsi dei minuti.
Marina Ivanovna Cvetaeva
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