sabato 17 dicembre 2022

Il ritorno di Avatar dopo 13 anni

Amateur-made Na'vi


Articolo da Cultweek

Tredici anni dopo il numero uno dei blockbuster, torna il regista canadese con un nuovo racconto fantastico che percorre stavolta “Le vie dell’acqua”. I progressi tecnici (in fatto di tridimensionalità e luce) e la maturazione narrativa (passaggio all’età adulta, accoglienza del diverso) sono evidenti. E il cast, che ripropone Sigourney Weaver, Sam Wortinghton e Zoe Saldana, ci aggiunge Kate Winslet e battezza una pattuglia giovane di attori (Champion, Flatters, Dalton) per i nuovi personaggi 

Dalle spade laser dei cavalieri Jedi alle orecchie a punta del vulcaniano Spock, dalla voce cavernosa del computer senziente Hal 9000 al ringhio e denti aguzzi dello xenomorfo alieno: da sempre la fantascienza cinematografica riesce, più di qualunque altro genere, a regalarci ambientazioni e immagini iconiche, destinate a rimanere scolpite nella cultura di massa. In ogni parte del mondo, spettatori dalla dedizione quasi religiosa attendono ancora oggi con ansia un cenno o un trailer dalle loro storie preferite, tra video e “universi espansi” (fumetti, videogiochi, gadget…), come se aspettassero il treno, o più facilmente l’astronave, per ritornare a casa. Eppure, all’uscita del primo Avatar nelle sale, pubblico e critica si erano equamente divisi tra chi si era immerso entusiasticamente nel mondo – anzi, nel pianeta – creato da zero da James Cameron, e chi invece giudicava ancora troppo freddi e macchinosi gli omini blu generati al computer, pur con tecnologie all’avanguardia per l’epoca.

D’altra parte, stessa sorte sarebbe di lì a poco toccata al 3D, uno dei punti di forza della pellicola di Cameron, (ri)presentato come il futuro dell’intrattenimento cinematografico ma ben presto derubricato a seccatura ed evitato come la peste da spettatori di qualsiasi età. E invece proprio dall’ostinato ritorno a occhialini e figure in rilievo parte la riscossa di Avatar – La via dell’acqua, secondo step di una serie che dovrebbe prevederne altri tre, già in cantiere. Mai come questa volta il regista premio Oscar per Titanic e autore di autentiche pietre miliari nella fantascienza contemporanea, come Aliens – Scontro Finale e i primi due Terminator, si gioca davvero il tutto per tutto.  Per quanto già il primo episodio avesse ottenuto risultati da record assoluto al botteghino, è soprattutto con questo ritorno tra gli alieni/pellerossa Na’vi che si capirà davvero se siamo di fronte a una pietra miliare capace di durare a lungo nell’immaginario dei fan del genere, o semplicemente all’ennesimo buon blockbuster in attesa di più valide alternative. 

Innanzitutto, dal punto di vista tecnico nulla da eccepire. I passi avanti in confronto a tredici anni fa (tanto tempo è passato dall’esordio della saga sul grande schermo) sono evidenti e ben tangibili: gli effetti di luci, ombre e tridimensionalità in CGI hanno raggiunto un livello di realismo tale che diventa sempre più difficile distinguere a occhio nudo il digitale da ciò che è girato per davvero, nonostante la nuova e decisamente ambiziosa ambientazione marina suggerita nel titolo stesso. Ma anche la trama, pur abbandonandosi di tanto in tanto a spiegazioni un po’ raffazzonate e richiedendo diversi sforzi di sospensione dell’incredulità (pesci che parlano con la lingua dei segni?), mostra sicuramente una maturità e una complessità di tutt’altro spessore rispetto al capitolo introduttivo.

 Continua la lettura su Cultweek


Fonte: 
Cultweek

Autore: 


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia


Articolo tratto interamente da 
Cultweek

Photo credit HARRY NGUYEN, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.