Articolo da World Politics Blog
Lo scorso novembre, in seguito alle
nuove elezioni generali spagnole, avevamo sottolineato la scarsa
lungimiranza dei socialisti, che avevano rifiutato la formazione di un
governo di coalizione con Podemos, permettendo alla destra di guadagnare seggi nella ripetizione elettorale. In effetti, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Partido Socialista Obrero Español – PSOE) si era ritrovato con tre seggi in meno rispetto alle elezioni di aprile, mentre la lista di sinistra Unidas Podemos, comprendente anche Izquierda Unida (IU), aveva perso sette scranni.
Dopo lunghe contrattazioni, il nuovo
governo spagnolo ha finalmente visto la luce nella giornata di ieri.
Guidato dal premier in carica Pedro Sánchez, il nuovo
esecutivo vedrà per la prima volta la partecipazione diretta di un
partito “minore” situato a sinistra del PSOE, segnando una importante
svolta nella storia della politica iberica. In passato, infatti, tutti i
governi democratici erano stati dei monocolore socialisti o popolari,
con l’appoggio solamente esterno di altre forze – come del resto nel
caso del governo Sánchez I.
Per la nascita del governo, sono stati
necessari due scrutini parlamentari: il 5 gennaio, il governo Sánchez
II non era riuscito ad ottenere la maggioranza qualificata, ma il 7
gennaio il pemier ha potuto finalmente ottenere il secondo mandato
grazie al voto con maggioranza semplice. Il risultato finale ha visto
167 voti a favore del governo rosso-viola e 165 pareri contrari:
decisive sono risultate le diciotto astensioni provenienti dalla
sinistra catalana di ERC-Sovranisti (Esquerra Republicana de Catalunya–Sobiranistes) e dai baschi di Euskal Herria Bildu (Paesi Baschi Uniti – EHB).
Oltre ai socialisti e ai parlamentari di Unidas Podemos, che dispongono rispettivamente di 120 e di 35 seggi, si sono espressi a favore del nuovo governo il Partito Nazionalista Basco (Partido Nacionalista Vasco – PNV; in basco: Euzko Alderdi Jeltzalea – EAJ), la lista Más País (fondata da Íñigo Errejón, recentemente fuoriuscito da Podemos), Compromís, Nueva Canarias (coalizione di partiti delle isole Canarie), il Blocco Nazionalista Galiziano (Bloque Nacionalista Galego – BNG) e Teruel Existe, lista locale della provincia di Teruel (Aragona), che dispone di un solo seggio.
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Fonte: World Politics Blog
Autore: Giulio Chinappi
Licenza: Copyleft
Articolo tratto interamente da World Politics Blog
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