martedì 11 giugno 2024
A Zacinto di Ugo Foscolo
A Zacinto
Nè più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar, da cui vergine nacque
Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque
cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
Il fato illacrimata sepoltura.
Ugo Foscolo
2 commenti:
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Quanto ho amato questa poesia già ai tempi della scuola!
RispondiEliminaMi fa tanto piacere oggi ritrovarla qui. grazie.
Poesie indimenticabili.
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