venerdì 1 settembre 2023

L'orsa Amarena, simbolo del Parco nazionale d'Abruzzo, è stata uccisa a fucilate


Articolo da LifeGate

L’orsa Amarena è stata uccisa a fucilate. È la comunicazione che ha dato il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nella notte tra il 31 agosto e l’1 settembre. L’orsa era un esemplare di orso bruno marsicano che popolava le aree del Parco nazionale, per questo conosciuta e monitorata. Negli anni era diventata popolare per le sue incursioni nei paesi del Parco, con spesso a seguito i suoi cuccioli, proprio come si era visto qualche giorno fa. Incursioni in cerca di cibo: prevalentemente frutta “rubata” dagli alberi. Non ha mai creato o causato danni alle persone.

Il fatto è accaduto a San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area contigua. Ora i guardiaparco stanno cercando i cuccioli e dovranno capire cosa fare, perché da soli sarebbe a rischio la loro sopravvivenza.

L’uccisione dell’orsa amarena è un fatto gravissimo

L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”, scrive il Parco.

L’orso bruno marsicano

L’orso bruno marsicano è il simbolo del Parco perché è una specie endemica della zona: si trova solo nel centro Italia, e conta una sessantina di esemplari. Da anni il Parco promuove la sua conservazione dopo che la specie era vicina all’estinzione, soprattutto a causa dei conflitti con l’uomo. Negli anni è stato fatto un duro ma preziosissimo lavoro di comunicazione, prevenzione e consapevolezza, soprattutto per chi vive e lavora all’interno dei confini del Parco, per permettere una coesistenza pacifica tra l’uomo e la biodiversità. E questo caso non dimostra che la coesistenza non sia possibile, ma che c’è sempre e ancora molto da fare.

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Fonte: 
LifeGate

Autore: 
Camilla Soldati

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
LifeGate

Video credit Neve Appennino caricato su YouTube



6 commenti:

  1. Solo una domanda: perché non pubblicano nome e cognome di chi ha sparato? E' sicuramente un soggetto squilibrato, violento, irresponsabile, da interdire e internare.
    Tutelare un assassino non è civile!

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  2. Andrea Leombruni: fa l'allevatore e va a caccia. È lui l'assassino.

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  3. Mi spiace moltissimo !!! Un animale che non faceva del male a nessuno ! Perchè tutta questa cattiveria ? Saluti

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    1. Gli uomini sono gli abitanti più cattivi di questo pianeta e hanno poco rispetto della natura.

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