venerdì 29 gennaio 2016

Zika virus e microencefalia


Articolo da Scientificast.it

In questi giorni i media riportano diverse notizie riguardanti Zika virus. Che cos’è? Dobbiamo averne paura? Cosa causa?

Il virus Zika è un virus della famiglia dei flavivirus a cui appartengono anche Dengue e West nile di cui abbiamo già parlato, e che come questi, è trasmesso dalle zanzare.


Il virus è stato isolato la prima volta nel 1947 in Uganda, nella foresta di Zika, da cui prende il nome. Solo recentemente ha raggiunto il continente americano, e in particolare si registrano casi in Sud America. Dal febbraio 2014 al gennaio 2016 la presenza del virus circolante è stata confermata in 18 paesi tra cui il Brasile.

Dopo 2-7 giorni dal morso delle zanzare, il virus causa nel 25% dei casi dolore articolare, congiuntivite, rash cutanei, mal di testa e febbre lieve, mentre nel 75% dei casi è asintomatico.

Solo raramente si possono verificare complicanze: nella Polinesia francese, in Brasile e a El Salvador si è osservata una correlazione tra pazienti che manifestavano sintomi neurologici simili alla sindrome di Guillain-Barré e pazienti positivi allo Zika Virus.


Ma Zika è diventato famoso in questi giorni, in quanto si ritiene che sia la causa dell’aumento dei casi di microencefalia nei neonati del Brasile. Prima dell’epidemia di Zika, infatti, i casi di questa patologia, che corrisponde a un ridotto sviluppo cerebrale, erano circa 163 per anno, mentre in quest’ultimo anno, in cui Zika si è diffuso nel paese, il numero è salito a 3530 casi. Inoltre è stata riscontrata la positività al virus del liquido amniotico di due madri che avevano partorito figli con microencefalie. Da dati epidemiologici preliminari emerge come il rischio di microencefalie aumenti se il contagio avviene nel primo trimestre della gravidanza.

I dati appena riportati evidenziano una correlazione, tuttavia manca a oggi una dimostrazione del nesso causale, cioè nessuno ha dimostrato che il virus possa avere la capacità di ritardare lo sviluppo cerebrale. Ma, considerando che Zika può dare complicanze neurologiche (come nel caso della Guillain Barré), e che è nota la capacità di alcuni virus (tra cui Citomegalovirus, Varicella, Rosolia) di attraversare la placenta e causare malformazioni del feto, i paesi interessati dall’epidemia hanno suggerito precauzioni aggiuntive alle donne incinte, arrivando anche a sconsigliare di rimanere incinta. L’OMS invece suggerisce alle donne in gravidanza di non viaggiare nei paesi interessati dall’epidemia o quantomeno di adottare opportune precauzioni e consultare il personale medico. Inoltre ha alzato il livello di controllo anche sulle trasfusioni nelle zone soggette all’epidemia.

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