lunedì 11 gennaio 2016

Tutto l'Adriatico rischia di finire nelle mani esclusive dei petrolieri


Articolo da PrimaDaNoi.it

ABRUZZO. Tutto l'Adriatico nelle mani esclusive dei petrolieri. Il permesso di ricerca rilasciato davanti alle Tremiti, a Termoli e alle spiagge di Vasto e San Salvo alla Petroceltic sarebbe solo un assaggio «amaro» e tra poco sarà un vero e proprio far west con un quadro devastante che si aggiunge alle decine di titoli minerari già rilasciati.

«E' necessaria una moratoria immediata, si tratta di settimane» dichiarano il Coordinamento No Ombrina, Trivelle Zero Marche e Trivelle Zero Molise.

I tre movimenti hanno prodotto un quadro riassuntivo aggiornato a ieri delle richieste dei petrolieri per tutto l'Adriatico, dal Veneto alla Puglia.

I dati sono tratti dal sito dell'UNMIG del Ministero dello Sviluppo Economico (http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/). Sono state considerate le istanze di Permesso di Ricerca, Permesso di Prospezione e Concessione di Coltivazione in tutto o in parte ricadenti oltre le 12 miglia, in quanto con la legge di stabilità entro le 12 miglia non sarà più possibile rilasciare altri titoli minerari. Per ogni istanza si riporta il codice, la società richiedente, l'estensione e brevemente lo stadio dell'iter amministrativo. Tutto ciò si aggiunge ai titoli già vigenti.

In tutto ci sono ben 23 istanze dei petrolieri che interessano praticamente tutto l'Adriatico, con milioni di ettari richiesti. Di queste ben 13 istanze di Permesso di Ricerca sono in dirittura d'arrivo, perché per 9 il Decreto finale del Ministero dello Sviluppo Economico è atteso a momenti e per altre 4 sta per essere emanato il Decreto di Compatibilità Ambientale da parte dei Ministeri dell'Ambiente e dei Beni Culturali dopo il parere positivo della Commissione VIA nazionale dello scorso 15 maggio 2015. Pochi mesi e anche queste istanze saranno quindi definite. Più lungo l'iter che attende le altre 10, di cui sette istanze di permesso di Ricerca e tre di Concessione di Coltivazione.

Tra i decreti del MISE attesi quelli delle istanze di prospezione della Spectrum Geo (di 1,45 e 1,63 milioni di ettari rispettivamente) e della Petroleum Geoservice Asia Pacific (di 1,4 milioni di ettari) che riguardano aree immense dell'Adriatico e i 5 richiesti richiesti dalla Northern Petroleum di fronte alla Puglia tra Bari e Brindisi.

Invece la società Global Petroleum Limited a breve otterrà i decreti di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente edei Beni Culturali, a cui seguirà quello definitivo del MISE, per quattro istanze contigue tra Barletta e Brindisi.


Di fronte alle Marche è invece la Apennine Energy ad attendere a momenti il rilascio del Decreto finale del MISE per un'area di fronte alla provincia di Fermo, anche se ora dovrà essere riperimetrata in quanto parzialmente ricadente nelle 12 miglia.

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Fonte: PrimaDaNoi.it


Autore: redazione PrimaDaNoi.it


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Articolo tratto interamente da PrimaDaNoi.it



4 commenti:

  1. Abitando in Abruzzo, nonché sulla costa, conosco questo problema. Si son firmate petizioni e petizioni ma... pare proprio che non siano occorso ad alunché.


    Ispy

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  2. Che tristezza! Come dice Ispy sembra proprio che a nulla siano servite tutte le petizioni. Anch'io ne ho firmata qualcuna.

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  3. Credo che il Dio denaro avrà sempre ragione.
    È però desolante vedere!!! ora sono solo parole ma sicuramente domani sarà realtà.
    Ciao e buona serata caro Vincenzo.
    Tomaso

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  4. Non c'è angolo che non riusciamo a "devastare", siamo proprio dei fenomeni paranormali!

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