domenica 24 gennaio 2016

Gli italiani secondo l'Istat


Articolo da Associazione Consumatori - AECI

Roma - 08 gennaio 2016  Roma - 08 gennaio 2016  

Dal 1878 l’Annuario statistico italiano accompagna il percorso della statistica ufficiale, offrendo un patrimonio di dati statistici solido e strutturato e molte chiavi di lettura sui principali temi ambientali, sociali ed economici che interessano il Paese. Questa edizione, la seconda nella nuova veste con contenuti, grafica e modalità di diffusione fortemente rinnovati, propone in apertura di ogni capitolo una sintesi dei dati più rilevanti, oltre a grafici e indicatori che guidano il lettore nell’interpretazione dei fenomeni.  I dati presentati nei 24 capitoli, con dettaglio regionale e generalmente riferiti al 2014, sono accompagnati da un confronto sintetico con i quattro anni precedenti e da un ampio set di metadati, glossario e note metodologiche.

Ritorno in città

La distribuzione della popolazione fra comuni capoluogo e comuni compresi nelle cinture urbane sta nuovamente cambiando. Dopo la fuga dalle grandi città dei primi anni duemila, che ha fatto crescere in misura significativa i residenti dei comuni della prima e seconda cintura, fra il 2011 e il 2014 la direzione si è invertita e, pur con alcune piccole eccezioni, gli spostamenti dalla prima e dalla seconda corona sono ora diretti verso il centro capoluogo.

Ancora in crescita la raccolta differenziata, restano le differenze lungo la Penisola

Nel 2014 la quantità di rifiuti urbani raccolti si attesta a 29,7 milioni di tonnellate (488 chilogrammi per abitante), lo 0,3% in più dell’anno precedente, con una modesta inversione di tendenza rispetto al periodo 2010-2013. La raccolta differenziata raggiunge il 45,2%, dal 40% del 2012; a livello territoriale i valori più alti si registrano in Trentino-Alto Adige (67,0%) e in Veneto (67,6%); quelli più bassi in Sicilia (12,5%) e Calabria (18,6%). Nel Settentrione, ad eccezione di Valle d’Aosta e Liguria, tutte le regioni differenziano più della metà dei propri rifiuti.

Sempre più energie rinnovabili 

Negli ultimi cinque anni si è ridotto in misura consistente l’apporto delle fonti tradizionali alla produzione di energia elettrica, da 76,6% del 2010 a 63,0% del 2014. Al contempo è cresciuto il contributo delle fonti rinnovabili, nel 2014 si attestano al 43,1% della produzione lorda totale.  


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Fonte: Associazione Consumatori - AECI


Autore: Associazione Consumatori - AECI

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Articolo tratto interamente da 
Associazione Consumatori - AECI


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