sabato 2 dicembre 2023

Lavoratori migranti sfruttati in Giappone



Articolo da Global Voices

I lavoratori migranti provenienti dal Vietnam, dalla Cina e da altri Paesi asiatici che vengono assunti in Giappone attraverso un programma governativo chiamato Technical Intern Training Program (TITP)[en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] e che lavorano come tirocinanti tecnici, spesso devono affrontare diverse problematiche sul posto di lavoro. Le ispezioni degli Uffici per le Norme Lavorative hanno rilevato che 7.247 dei 9.829 cantieri (oltre il 70%) con tirocinanti tecnici hanno violato le norme di sicurezza e salute sul lavoro, il livello più alto dal 2003. Tra le violazioni commesse figurano le scarse istruzioni in materia di sicurezza o il mancato pagamento del lavoro straordinario.

Tra gli esempi di violazioni vi è il caso di un'azienda che ha fatto manovrare a tirocinanti tecnici gru o macchinari pesanti senza patentino. In un altro caso, un'azienda ha fatto lavorare i tirocinanti oltre l'orario di lavoro, raggiungendo una media di 100 ore al mese. Poiché il governo giapponese sta cercando di accettare un maggior numero di tirocinanti tecnici, le organizzazioni di società civile chiedono una rapida rettifica del problema.

Il TITP è stato istituito nel 1993. Il suo scopo ufficiale è quello di promuovere lo sviluppo di competenze professionali tra i tirocinanti tecnici e di portare tali competenze e tecnologie nei loro Paesi d'origine. In realtà, però, il TITP serve praticamente a reclutare lavoratori migranti per colmare le carenze di forza lavoro dovute a fattori quali l'invecchiamento della popolazione nazionale. Allo stesso tempo, i Paesi “d'origine”, come l'Indonesia, vedono questo programma come un'opportunità per offrire più lavoro ai giovani.

Oltre 340.000 persone sono attualmente iscritte al TITP. I tirocinanti tecnici provengono principalmente da Paesi asiatici come Vietnam, Indonesia, Filippine e Cina. In base al programma, potranno risiedere in Giappone e lavorare per un massimo di cinque anni. In genere, i tirocinanti tecnici vengono reclutati da un “Organismo di Vigilanza” e messi in contatto con i datori di lavoro. Tali Organismi sono anche responsabili di fornire supporto per la loro vita quotidiana e di monitorare il loro ambiente di lavoro. Fino al 2020, il maggior numero di tirocinanti tecnici lavorava nell'edilizia (22,5%), seguito dall'industria alimentare (19%) e dall'industria metalmeccanica e metallurgica (14,2%).

Sebbene siano passati più di 30 anni dal suo inizio, alcuni hanno notato che il programma rende i tirocinanti vulnerabili a varie violazioni dei diritti umani e del lavoro.

Ciò deriva dalla struttura dei programmi TITP, con regole che vietano ai tirocinanti tecnici di cambiare datore di lavoro e una debole supervisione da parte delle organizzazioni apposite. In effetti, ciò porta ad alcuni gravi casi di maltrattamento, tra cui abusi fisici o psicologici, nonché alla confisca dei passaporti e al furto di salario da parte dei datori, rendendo difficile la fuga da questi luoghi di lavoro.

Nell'ambito del TITP sono stati segnalati anche casi di traffico umano. A peggiorare la situazione, i tirocinanti tecnici si vedono spesso addebitare commissioni eccessive per l'assunzione dai loro broker e spesso sono già indebitati quando si trasferiscono in Giappone. Secondo un rapporto, oltre la metà dei tirocinanti ha preso in prestito una media di 3.600 dollari per pagare gli enti intermediari durante il processo di recruiting. In queste situazioni, non hanno altra scelta se non quella di subire un trattamento ingiusto da parte dei loro datori di lavoro, nel timore di essere licenziati o espulsi.

Nel 2021, un tirocinante filippino è stato ingiustamente licenziato e costretto a tornare a casa dopo essersi gravemente ferito sul lavoro. Nello specifico, è emerso anche che l'azienda non aveva rispettato le norme lavorative né aveva predisposto le prestazioni necessarie per lui durante l'assenza dal lavoro. Con il sostegno di un sindacato, il lavoratore è riuscito a ottenere un risarcimento dall'azienda.

Continua la lettura su Global Voices


Fonte: Global Voices


Autore: scritto da 
a.matsumoto tradotto da Federica Giampaolo

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da 
Global Voices 


3 commenti:

  1. La soluzione gandhiana che fa impazzire i sinistroidi è che i giapponesi si puliscono il cesso e i filippini rimangano nelle Filippine a migliorare la loro nazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente la cosa peggiore che si può fare è che un filippino si trasferisca a Fukuoka per pulire il cesso ad una famiglia nipponica, facendo aumentare gli sfruttati da n a n + 1.

      Elimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.