martedì 19 dicembre 2023

L'effetto benefico della felicità sulla salute



Articolo da L’Undici

La dopamina, l’ormone della felicità, aiuta a difenderci da virus e batteri e allunga la nostra vita. Colui che è felice vive dunque di più, lo dice la scienza, in uno studio che ha visto protagoniste delle suore, scelte perché la loro quotidianità è molto simile ad ogni latitudine, infatti tutte quelle considerate e prese a campione nei vari monasteri, conducevano stili di vita simili, ed erano per questo una interessante fonte di osservazione.

Ebbene, le suore più serene, le meglio disposte, oseremo dire le più “felici” avevano una concentrazione di dopamina maggiore, risultata ai rilievi dei test effettuati, essendo state osservate in un arco di tempo medio lungo, ed erano risultate le meno attaccate da malattie infettive, subendo meno le pressioni psicologiche e risultando quasi “indenni” a malattie neurodegenerative, arrivando ad essere mediamente più “in salute” rispetto alle suore “ tristi”. La ricerca ci dimostra che i neuroni, ma anche alcuni tipi di cellule del sistema immunitario, usano proprio la dopamina per comunicare tra loro ed accelerare la produzione di anticorpi in caso di attacco di una qualsiasi infezione.

Quando ci attacca un patogeno, il sistema immunitario si attiva per fabbricare anticorpi in grado di riconoscere la minaccia e combatterla, utilizzando la proprio la dopamina per l’attivazione di queste difese. La felicità è misurabile in termini di benessere psicologico, ma non è cosa ovvia scoprire che la felicità, quello stato di euforia tutta interiore, mista ad ottimismo e voglia di vivere, abbassa la pressione arteriosa, combatte e abbassa il rischio di malattie cardiovascolari, aiuta a riposare meglio e a “guarire” più velocemente, se sottoposti a protocolli terapeutici. La capacità di “autoripararsi”, di eliminare anche le cellule cancerogene, di rispondere al meglio alle aggressioni batteriche e virali, migliora se in circolo vi è l’ormone della felicità, la dopamina che si attiva anche ascoltando musica, mangiando cioccolato, passeggiando con una certa frequenza all’aria aperta, in aperta campagna, frequentando amici e persone positive, allentando le tensioni della quotidianità sviluppando un sano ottimismo, grazie anche alla lettura di testi che restituiscano un certo distacco dalla materialità e dalla competizione, dalla negatività di reiterati comportamenti ossessivi e da frequentazioni o relazioni tossiche, soprattutto. La stessa cura della spiritualità procura l’aumento dell’ormone della felicità, rafforzando il sistema immunitario e le capacità cognitive. La Felicità è una scelta personale, di certo attinge dalla sfera affettiva e familiare, ma esiste a prescindere e procurarsela è un diritto, come fu scritto il 28 settembre 1776, in Pennsylvania, in cui nella Costituzione è presente un preambolo che all’art.1 cita: la felicità è un diritto innato e inalienabile.

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Fonte: 
L’Undici



Articolo tratto interamente da 
L’Undici


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