martedì 16 agosto 2022

Grandinata di Edmondo De Amicis

Grandinata

L’aria s’affredda, il sole si nasconde,

Radon la terra i passeri sgomenti,

Fuggon nel polverío, preda dei venti,

Le inaridite foglie vagabonde;


Fra le voci del ciel cupe e profonde

Sonano risa e passi di fuggenti,

E strilli acuti, e colpi vïolenti

D’imposte, e un lamentío lungo di fronde.


Poi tace la città trista e soletta

E dietro ogni finestra ansiosamente

S’affaccia un volto attonito che aspetta.


Casca e salta ad un tratto al piede mio

Un granellino bianco e rilucente....

Eccola, viene che la manda Iddio.


Strepitando vien giù candida e bella,

Batte il suol, tronca i rami, il cielo oscura,

E nelle grigie vie sonante e dura

Picchia, rimbalza, rotola, saltella;


Squassa le gronde, i tetti alti flagella,

Sbriciola sibilando la verzura,

Ricasca dai terrazzi e nelle mura

S’infrange, e vasi e vetri urta e sfracella;


E per tutto s’ammonta e tutto imbianca;

Ma lentamente l’ira sua declina

E solca l’aria diradata e stanca;


Poi di repente più maligna stride,

Poi tutto tace, e sulla gran ruina

Perfidamente il ciel limpido ride.


Edmondo De Amicis


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