giovedì 3 dicembre 2020
Dicembre di Emile Verhaeren
Dicembre
Aprite, gente, aprite le porte,
io busso alla soglia e all’imposte;
aprite, gente, sono il Vento
che si veste di foglie morte.
Aprite, gente, sono la Pioggia,
sono la vedova grigio vestita;
la gonnella mi sbiadisce
nella nebbia color fumo.
Togliete, gente, togliete la sbarra
di ferro, gente, io sono la Neve;
il mio bianco mantello si disfa
sulle strade del vecchio inverno.
Emile Verhaeren
14 commenti:
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Sempre pronti ad aprire a chi onestamente vuole entrare.
RispondiEliminaUn benvenuto alla stagione invernale.
EliminaBenvenuto inverno!
RispondiEliminaIn questi giorni, c'è un anticipo.
EliminaDicembre è per me il mese più triste dell'anno, sebbene sia al tempo stesso il più felice.
RispondiEliminaÈ l'ossimoro della mia vita, insomma.
Gli eventi della vita, sono legate sempre a qualche data.
EliminaMolto evocativa ma triste!
RispondiEliminaLo specchio della stagione invernale, ormai alle porte.
EliminaUna bella poesia, proprio adatta a queste fredde giornate!
RispondiEliminaBuona serata
Serena notte.
EliminaÈ Dicembre. Meravigliosa descrizione. Grazie Vincenzo!
RispondiEliminaBuon pomeriggio.
EliminaIn realtà non vedo molta tristezza. Le foglie cadono, ma poi torneranno a ricolorare le piante delle nostre città.
RispondiEliminaServe anche l'inverno, nel nostro equilibrio climatico.
Il ciclo delle stagioni.
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