Articolo da Il Pallonaro
Il 2020 dopo Diego Armando Maradona ha deciso di portarsi via un altro grandissimo campione, nella tarda serata di ieri è arrivata la triste notizia della morte di Paolo Rossi, divenuto per tutti Pablito per esser stato l’eroe azzurro al mondiale di Spagna 1982.
Un vero e proprio fulmine che ha squarciato la notte italiana, il tweet del giornalista Rai Enrico Varriale che annunciava la morte di Pablito, la ricerca immediata di smentite che purtroppo però si sono trasformate in conferme.
Paolo Rossi si è spento per un male in curabile ai polmoni all’età di 64 anni.
Nato a Prato il 23 settembre 1956 iniziò a farsi conoscere ad alto livello con la maglia della Lanerossi Vicenza, squadra che nella stagione 1976/77 a suon di gol trascinò alla promozione in Serie A.
Dopo due ottime stagioni in A con il club biancorosso Pablito passò al Perugia e qua arrivò il momento più difficile della carriera.
Accusato di aver truccato una partita per il calcioscommesse, fu squalificato per 2 anni e perse la possibilità di disputare l’europeo 1980 che si giocò in Italia.
Boniperti lo riportò alla Juventus, squadra con la quale aveva già disputato sei partite ad inizio carriera, una volta conclusa la squalifica tornò a fare il suo mestiere ovvero segnare gol.
Mise in bacheca due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa ed una Coppa dei Campioni, quella della notte del Heysel.
Concluse la carriera nei club con le maglie di Milan e Verona.
E’ però ricordato da tutti per le sue imprese compiute in nazionale, soprattutto nel vittorioso mondiale spagnolo del 1982.
Paolo Rossi infatti aveva già giocato e segnato con la maglia azzurra nella Coppa del Mondo del 1978 in Argentina ma è in Spagna 4 anni dopo che il toscano Paolo si trasformò in Pablito.
La partenza non fu delle migliori, l’Italia non convinse nei primi match e Rossi fu accusato di essere in pessima forma. Nella gara decisiva della seconda fase Paolo Rossi divenne definitivamente Pablito.
Contro il Brasile dei fenomeni Zico, Falcao, Junior, Socrates e Cerezo all’Italia serviva assolutamente la vittoria per passare alle semifinali.
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Fonte: Il Pallonaro
Autore: Alex Silvestri
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Articolo tratto interamente da Il Pallonaro
Nel 1982 non ero ancora nato..ma da piccolo conobbi l'impresa dell'Italia di Bearzot dall'album di figurine del mio vicino.
RispondiEliminaIconici soprattutto i gol di testa al Brasile, alla Polonia (il secondo, quasi accovacciato) e quello alla Germania.
Grande campione, Pablito.
Io avevo 7 anni, ricordo molto bene quel mondiale.
EliminaUn colpo al cuore che difficilmente passerà. Sono nato nell'86 ma ho studiato i mondiali spagnoli attraverso i racconti e poi il web.
RispondiEliminaMondiali memorabili.
EliminaMi ha colpito il fatto che siamo della stessa leva, oltre al fatto cheè stato un grande campione. Saluti.
RispondiEliminaBuon pomeriggio.
EliminaIndimenticabile. Per noi vicentini poi è sempre stato molto caro. Sempre sorridente. Persona umile e pacata.
RispondiEliminaConcordo!
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