lunedì 30 marzo 2020
Si è spento Manolis Glezos, eroe della resistenza greca
Articolo da Sinistra in Europa
Per Charles de Gaulle era “il primo partigiano dell’Europa”. Per noi era semplicemente Manolis, il nostro amico e compagno di sempre nei tempi buoni e sopratutto difficili.
di Argiris Panagopoulos
Se n’è andato oggi Manolis Glezos, il nostro eroe della resistenza e di tutte le lotte per la democrazia in Grecia.
Aveva amato cosi tanto il nostro paese e la sua gente da farsi 16 anni di prigione e di confino e passare per ben 28 volte dalle aule dei tribunali di tutti i generi, civili o militari.
Manolis aveva 97 anni. Il suo fratello Nikos è stato fucilato il maggio del 1943 insieme con altri 91 compagni dai tedeschi.
“Coraggioso, dritto, combattente fino all’ultimo giorno, Manolis Glezos è arrivato alla fine di un eccezionale percorso. la Grecia, la Repubblica e la democrazia, la giustizia sociale, hanno perso un grande combattente della prima linea”, ha scritto Alexis Tsipras.
Manolis è nato il 3 settembre del 1922 a Naxos nelle Cicladi. Insieme con Lakis Santas la notte tra il 30 e il 31 maggio del 1941 hanno buttato giù dall’Acropolis la bandiera degli occupanti nazisti con la croce uncinata.
Ha preso parte alla Resistenza. Era stato arrestato dai tedeschi il febbraio del 1942 e a causa delle torture si ammala di una forte tubercolosi e per questa viene liberato in fin di vita. L’aprile del 1943 è stato arrestato dai carabinieri e sei mesi dopo la sua nuova liberazione, nel febbraio del 1944, viene ancora arrestato dai collaborazionisti dai carabinieri, ma riesce a evadere dal carcere nel settembre del 1944.
Era stato direttore del giornale del Partito comunista KKE “Risospastis” e più tardi del giornale di Unione Democratica di Sinistra EDA “Avgi”.
Manolis è stato condannato a morte 3 volte ed è stato incarcerato per tantissimi anni per uscire definitamente dal carcere con la amnistia generale della giunta dei colonnelli il 1971.
L’ottobre del 1948 è stato condannato per prima volta a morte per “delitto” attraverso la stampa. Una seconda condanna era arrivata il marzo del 1949, ma le proteste internazionale e quelle in Grecia hanno salvato la vita di Manolis.
Picasso, Sartre, De Gaulle, Camus e tante altre personalità hanno salvato due volte Manolis, e alcuni dei suoi compagni, dai plotoni di esecuzione che lavoravano a pieno ritmo per anni durante e dopo la guerra civile.
Manolis è stato eletto deputato della Unione Democratica di Sinistra EDA, ma il governo negava la sua liberazione e l’immunità parlamentare. Dopo 12 giorni di sciopero della fame per scarcerare i 10 deputati di EDA chiusi nelle carceri o confinati nelle isole, Manolis esce dal carcere. Il dicembre del 1956 Manolis è diventato direttore di “Avgi”.
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Fonte: Sinistra in Europa
Autore: Argyrios Argiris Panagopoulos
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Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa
Photo credit DTRocks / CC BY-SA
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