Articolo da AsinuPress
Il più delle volte, il tipico accostamento che la maggior parte di noi è spinto a fare ogni qualvolta sente parlare delle conseguenze derivate dai cambiamenti climatici, causati dal riscaldamento globale, finisce sempre con frasi tipo “Fa troppo caldo per essere inverno”, “A dicembre camminavo ancora con le t-shirt” o simili. Purtroppo, per il Corno d’Africa che comprende paesi come Kenya, Etiopia e Yemen, la situazione non è così semplice come pensano in molti ed ha iniziato a degenerare già due anni fa. Verso la fine di maggio 2018 il ciclone Mekunu ha colpito la penisola arabica nel sud dell’Oman provocando numerosi morti e dispersi. La tempesta ciclistica si è abbattuta anche sullo Yemen. Questo cambiamento tempestivo e inaspettato del clima ha provocato la caduta di oltre 60 centimetri di pioggia in Salah, una città portuale dell’Oman in cui normalmente, visto il clima arido e desertico tipico di quella zona, è bagnata da al massimo 3 centimetri di pioggia durante tutto l’anno.
È in questo ambiente diventato improvvisamente umido che le locuste, o cavallette, cambiano radicalmente il loro comportamento e, da piccoli gruppi che se ne stanno per la maggior parte della loro esistenza per conto loro a lottare per la sopravvivenza, si trasformano dando inizio alla loro fase gregaria acquistando un colore giallo difficile da mimetizzarsi. Iniziano a riprodursi più velocemente e, nove mesi più tardi, diventato troppe per il deserto Rub’ al-Khal. Spinte dal loro istinto di sopravvivenza capiscono che è ora di spostarsi. Ed è in questa fase che Keith Cressman, funzionario senior per le previsioni sulle locuste dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, realizza l’entità del problema che da lì a poco si verificherà. Per la fine del 2019 le locuste hanno invaso il Kenya. La situazione degenera dopo che il 7 dicembre 2019 un altro ciclone, il Pawan, colpisce nuovamente il Corno d’Africa e la pioggia che causa diventa terreno fertile per un’ennesima generazione di cavallette. A metà febbraio gli sciami hanno invaso in tutto diciassette contee del Kenya, dodici distretti del nord-est dell’Uganda, nella contea di Magwi in Sud Sudan e nel nord della Tanzania. Ormai non ci sono più dubbi, si tratta della più grande invasione di locuste dopo il 1986.
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Fonte: AsinuPress
Autore: Annaclaudia D’Errico
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Articolo tratto interamente da AsinuPress
Ho letto di questa cosa e tra epidemie e cavallette mi è venuto da pensare alle dieci bibliche piaghe d'Egitto: magari ci scriverò un post semiserio, s'intende.
RispondiEliminaSenza dimenticare l'apocalisse.😉
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