Articolo da AraInfo
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Gli attacchi indiscriminati si sono diffusi in tutta la Striscia di Gaza. Da nord a sud, passando per il centro dell'enclave. Khan Younis, nel sud di questo piccolo territorio, ha subito 77 omicidi e Gaza City altri 59.
Israele non ha mai rispettato fermamente gli accordi di cessate il fuoco. Sin dalla sua entrata in vigore, l'esercito sionista ha continuato a subire continui attacchi e omicidi. Il 2 marzo, l'entità coloniale ha annunciato che avrebbe nuovamente interrotto la fornitura di energia elettrica all'enclave palestinese e sospeso l'ingresso degli aiuti umanitari. Ecco cosa fece qualche giorno dopo. "Ho firmato un ordine per interrompere immediatamente l'elettricità nella Striscia di Gaza. Basta chiacchiere, è ora di agire!" ha esclamato Eli Cohen, ministro dell'energia israeliano, senza arrossire.
Gli attacchi di questa mattina sono una brutale dimostrazione del totale disprezzo dello Stato israeliano per gli accordi raggiunti con Hamas. In realtà, ormai il cessate il fuoco dovrebbe essere entrato nella sua seconda fase, ma Israele, incoraggiato dal fermo sostegno degli Stati Uniti e dal silenzio complice di tutti i governi occidentali, sembra intenzionato a continuare il suo genocidio contro la popolazione palestinese.
Nel corso delle settimane di fragile cessate il fuoco, è diventato evidente il fallimento dell'offensiva israeliana nel raggiungere gli obiettivi dichiarati. In teoria, quella che alcuni organi di informazione chiamano eufemisticamente "guerra" aveva lo scopo di porre fine alla resistenza palestinese. Ma è ormai chiaro al mondo che le varie fazioni della resistenza presenti a Gaza hanno ancora forze operative sul territorio. Alla luce di ciò, l'unico obiettivo plausibile compatibile con la strategia sionista è il mantenimento e l'avanzamento del colonialismo nella regione, nonché del governo di Netanyahu. L'intervento in Libano, gli attacchi e le avanzate sul terreno in Siria, le incursioni in Cisgiordania dimostrano che la strategia israeliana va oltre gli obiettivi dichiarati, protetti da un presunto "diritto alla difesa".
Resta da vedere come andranno le cose nelle prossime ore, ma tutto lascia supporre che le uccisioni a Gaza potrebbero continuare, mentre l'enclave torna a essere un assedio medievale. Secondo l'UNRWA, centinaia di migliaia di bambini a Gaza sono a rischio di grave malnutrizione e la situazione ospedaliera è disastrosa.
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Fonte: AraInfo
Autore: PABLO HÍJAR
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Articolo tratto interamente da AraInfo
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