"Questa attesa inenarrabile, questa tensione di tutto l'essere, questa vecchia abitudine di aspettare chi so che non verrà. Di questo morirò, di attesa arrugginita, di polvere attendente. E quando sarò morta da molto tempo, so che le mie ossa saranno ancora erette, in attesa: le mie ossa saranno alla maniera di cani fedeli, estremamente tristi in cima all'abbandono. E quando morirò appena, quando inaugurerò la mia morte, il mio essere in un'erezione improvvisa si ridurrà pietrificato sotto forma di abbandonata attesa, in forma di innamorata senza causa. Ed ecco ciò che mi uccide, ecco la forma della mia malattia, il nome di ciò che mi morde come una tigre cresciuta improvvisamente in gola, nato dalla mia vocazione."
Alejandra Pizarnik
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