Articolo da East Journal
A partire dal 13 marzo in Albania, è entrato in vigore la chiusura di TikTok annunciata dal governo per l’iniziale durata di un anno, motivando la decisione con la necessità di proteggere i giovani dall’influenza negativa che l’app di video sharing cinese avrebbe in relazione all’incitamento alla violenza ed al bullismo online.
Questa misura, che ha suscitato forti reazioni sa livello nazionale, è stata presa dopo l’omicidio di un quattordicenne avvenuto a novembre 2024 in seguito a una lite iniziata, secondo quanto affermato dal governo, proprio sulla piattaforma social e che aveva scosso fortemente l’opinione pubblica. Numerosi governi europei, e le stesse istituzioni europee, avevano già attuato alcune limitazioni a TikTok per motivi di sicurezza, ma mai si era arrivati ad una chiusura completa come quella in Albania.
Le motivazioni del governo e le critiche
Il primo ministro Edi Rama ha fortemente sostenuto la decisione affermando che TikTok rappresenta una minaccia per la sicurezza dei giovani albanesi. Secondo il governo, la piattaforma ha facilitato episodi di cyberbullismo, diffusione di contenuti violenti e persino l’organizzazione di scontri tra bande giovanili. La decisione è arrivata, secondo il governo, dopo che le autorità hanno consultato 1300 tra insegnanti e genitori, con il 90% di questi che si è detto favorevole al divieto.
Inoltre, il governo ha anche sottolineato che TikTok non ha rispettato le normative locali sulla protezione dei dati e sulla moderazione dei contenuti violenti, rendendo così inevitabile questa decisione drastica, la quale ha inevitabilmente scaturito numerose critiche, soprattutto da parte delle organizzazioni per la libertà di stampa e dai partiti politici che sono all’opposizione del governo guidato da Rama. Sabato 15 marzo, l’opposizione ha organizzato a Tirana una protesta a cui hanno partecipato centinaia di giovani che accusano il governo di star attuando una vera e propria censura, controllando il flusso di informazioni e limitando la libertà di espressione. Per questo, l’associazione dei giornalisti albanesi ha anche annunciato l’intenzione di portare il caso davanti alla Corte Costituzionale per valutare la legittimità della decisione. Inoltre, come affermato dal padre dell’adolescente che è stato accoltellato, suo figlio non aveva mai avuto un account TikTok, affermando anche che la tragedia che ha colpito la sua famiglia è stata utilizzata dal governo per i propri fini politici, andando a smentire tutte le argomentazioni delle istituzioni stesse.
Autore: Francesco Cortese
Articolo tratto interamente da East Journal
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