Articolo da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana
Paola Garelli (Mirka)
Di anni 28. Nata il 14 maggio 1916 a Mondovì, in provincia di Cuneo. Residente a Savona. Sposata. Di professione pettinatrice. Dopo l’armistizio, nell’ottobre 1943, entra in clandestinità, unendosi ai partigiani della Brigata SAP Colombo, operante in città ed inquadrata nella Divisione Gramsci. Con il nome di battaglia "Mirka", svolge numerose missioni di collegamento con le formazioni dislocate nelle zone circostanti a Savona, occupandosi anche di rifornirle di armi e provviste. La notte tra il 14 e il 15 ottobre 1944, è sorpresa dalle Brigate Nere mentre si trova nella propria abitazione. Immediatamente arrestata, viene imprigionata nella sede della Federazione fascista di Savona fino al 1º novembre, quando è condotta alla fortezza ex Priamar e fucilata nel fossato del castello assieme Comotto Luigina, Lanzone Franca, Baldassare Giuseppe, Cassano Pietro e Peluffo Stefano (tutti detenuti con l’accusa di appartenenza a banda partigiana).
La sua ultima lettera alla figlia:
Mimma cara la tua mamma se ne va pensandoti ed amandoti, mia creatura adorata, sii buona, studia e ubbidisci sempre gli zii che t’allevano, amali come fossi io. Io sono tranquilla. Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonna e gli altri, che mi perdonino, il dolore che do loro. Non devi piangere né vergognarti di me. Quando sarai grande capirai meglio. Ti chiedo solo una cosa: studia, io ti proteggerò dal cielo. Ti abbraccio col pensiero te e tutti, ricordandovi. La tua infelice mamma.
1/11/1944
Tratto da | Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI.
Fonte: Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana
Autori: vari
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Articolo tratto interamente da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - INSMLI
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