venerdì 20 ottobre 2023

Gli impatti degli allevamenti intensivi



Articolo da TuttoGreen

È ormai sempre più difficile ignorare la realtà nascosta degli allevamenti intensivi industriali. Ma come sono nati? Conosciamo meglio questa realtà produttiva, che parte da una scoperta casuale, ed ha trovato spazio in un sistema improntato a massimizzare il guadagno.

Cos’è un allevamento intensivo

Noto anche come allevamento industriale, è una forma di allevamento di animali destinati all’alimentazione umana che sfrutta tecniche industriali e scientifiche al fine di ottenere una quantità massima di prodotto a fronte di costi minimi e usando spazi estremamente ridotti.

Questo metodo è diffusissima nei Paesi sviluppati. Basti pensare che la maggior parte della carne e delle uova che abitualmente acquistiamo al supermercato è prodotta proprio in questo modo. Ed è anche la ragione per cui è possibile mantenere dei prezzi accettabili per una categoria di alimenti che tradizionalmente è sempre stata costosa.

Come funziona l’allevamento intensivo

Questa pratica ha come scopo quello di soddisfare la richiesta di alimenti di origine animale, abbattendone i costi.

 La maggior parte degli allevamenti industriali presentano le seguenti caratteristiche:

  • vengono allevati numerosi animali
  • gli animali sono costretti in spazi molto ridotti per massimizzare l’utilizzo dello spazio e per semplificare le operazioni di nutrimento
  • lo stato di salute degli animali è tenuto sotto controllo attraverso specifiche misure igieniche ed eventualmente anche per mezzo di farmaci, soprattutto antibiotici, per combattere infezioni
  • alimentazione controllata in funzione del prodotto finale da ottenere

Allevamento intensivo delle mucche

Di solito, le mucche vengono macellate a soli 3-4 anni di età, dopo aver partorito il terzo vitellino. Dopo neanche 24 ore dalla nascita, i vitellini vengono allontananti dalla madre e chiusi all’interno di box singoli per abbattere la loro naturale attitudine sociale.

Ricordiamo che, allo stato naturale, le mucche potrebbero vivere fino a 20 anni!

Allevamento intensivo dei maiali

All’interno degli allevamenti le scrofe vengono ingravidate in maniera artificiale per tutta la loro vita. Partoriscono in gabbie minuscole dove non riescono neppure a girarsi, men che meno a prendersi cura dei cuccioli, da cui vengono subito separate.

Allevamento intensivo delle galline

Sono stipate in lunghe gabbie orizzontali su più piani, in cui depongono continuamente uova che rotolano in una canalina. Hanno poca acqua e cibo, e le galline vengono esposte a cambi di luce frequenti per indurle in uno stato confusionale che le rende più produttive. Per il troppo stress, il 5-10% delle galline muore anzitempo.


Come vengono nutriti gli animali negli allevamenti intensivi

Gli animali allevati coi metodi intensivi vivono ammassati in capannoni e costretti in piccole gabbie. A polli, galline e tacchini, di solito vien e rimosso il becco per evitare che i volatili si provochino ferite l’un con l’altro a causa della eccessiva vicinanza, spesso mostrano atteggiamnti violenti l’uno con l’altro per la stretta vicinanza.

Gli animali vengono nutriti con grano, mais e soia, sempre coltivati in maniera intensiva e con l’impiego di grandi quantità di pesticidi che possono rimanere nelle carni degli animali, passando poi nell’uomo che se ne nutre.

Va sottolineato che gli animali sono nutriti con un mix di alimenti a base di cereali per cui non sono abituati dall’evoluzione. Il doppio stomaco delle mucche serve per la lunga digestione dell’erba e del fieno e non certo per i cereali e la soia. Questi ultimi provocano forti flatulenze e infiammazioni intestinali alle mucche proprio perché il loro processo digestivo naturale è alterato e costretto a ingerire ciò che non sono capaci completamente di digerire.

Come uccidono gli animali negli allevamenti intensivi

Gli animali vengono uccisi con vari metodi:

  • pistola o fucile a proiettile libero
  • uso di gas
  • folgorazione
  • decapitazione
  • dissanguamento
  • dislocazione del collo
  • impiego del ‘cassone a vuoto’, metodo solitamente usato per la selvaggina che viene inserita in una scatola a tenuta stagna, il vuoto ne provoca la morte

La LAV – Lega Anti Vivisezione – si oppone a queste macellazioni cruente e si batte per l’obbligo di stordimento preventivo per tutti gli animali in Italia, come già accade in altri Paesi, come Svezia, Svizzera, Norvegia, Malesia e alcuni Land austriaci. 

Quali sono i problemi degli allevamenti intensivi

Questa forma di allevamento costituisce una grave minaccia per il pianeta e i suoi abitanti.

Ecco qui di seguito i problemi che causano gli allevamenti intensivi:

  • produzione di agenti contaminanti, agenti patogeni, metalli pesanti e pesticidi che rappresentano una potenziale minaccia per la salute di noi uomini
  • emissioni di gas serra (secondo i dati della FAO il 14,5% delle emissioni globali)
  • deforestazione per creare zone di coltivazione destinate all’alimentazione degli animali allevati
  • liberazione di gas precedentemente stoccati nel suolo e nella vegetazione
  • fabbricazione di fertilizzanti di sintesi per le colture intensive per l’alimentazione animale
  • liberazione di metano e di protossido di azoto attraverso le deiezioni animali, la fermentazione prodotta dai ruminanti in fase digestiva e l’uso di fertilizzanti
  • perdita di biodiversità globale
  • aumento del rischio di malattie fra gli stessi animali che poi possono passare agli umani
  • sviluppo della resistenza antimicrobica col conseguente rischio di sviluppare nuovi virus resistenti agli antibiotici
  • eccessivo consumo di acqua
  • danni provocati agli ecosistemi acquatici e marini

Perché gli allevamenti intensivi inquinano

Ogni giorno, gli animali allevati intensivamente producono enormi quantità di rifiuti biologici ricchi di azoto e fosforo in zone ristrette. Se tali rifiuti non vengono eliminati prontamente e in maniera corretta, finiscono nell’ambiente.

Le deiezioni animali causano la produzione di gas serra, come ammoniaca e metano, che sono ben più pericolosi dell’anidride carbonica, perché persistono più a lungo nell’atmosfera ed hanno una maggiore capacità di alterare il clima.

Fosforo e azoto, dal canto loro, possono causare gravi problemi. Percolando nei corsi d’acqua, ad esempio, causano una massiccia proliferazione di alghe, che vanno a monopolizzare l’ossigeno presente e lasciano così poche possibilità di sopravvivenza a piante ed animali. 

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Fonte: TuttoGreen

Autore: 
Elle

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Articolo tratto interamente da TuttoGreen


2 commenti:

  1. "lo stato di salute degli animali è tenuto sotto controllo": questo è stato documentato come falso! Gli animali sono tenuti in vita per le sole finale produttive, per il resto trascorrono la loro vita in ambienti contronatura che causano loro stress e malattie. L'unico interesse degli allevatori è lo sfruttamento minimizzando le spese, e siccome garantire la salute costa...

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    1. A loro interessa solo fare soldi, ma in Europa non si vedono ancora leggi.

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