venerdì 20 ottobre 2023

La grande tempesta solare del 1941



Articolo da Blog INGVambiente

All’inizio fu il buio, cui seguì un’esplosione di luci colorate.

Era il 18 settembre 1941, la guerra mondiale faceva il suo corso. In diverse parti del mondo improvvisamente si stavano verificando improvvisi e concomitanti blackout elettrici che lasciarono intere città al buio. Al contempo, spettacolari luci colorate stavano illuminando il cielo notturno. Che si trattasse di un inedito segnale antiaereo o di qualche arma segreta del nemico fu il pensiero dei più. 

Invece…

La spiegazione scientifica

Nessuno, immerso in quel clima di incertezza e terrore, poteva immaginare che fosse un effetto del Sole sulla Terra. Si trattava di una tempesta geosferica di grande intensità che aveva perturbato la magnetosfera terrestre. Quel fenomeno a tutt’oggi ricopre un interesse particolare, non solo per la sua potenza, ma anche per il contesto storico in cui si verificò: il mondo stava affrontando la Seconda Guerra Mondiale, e le nazioni coinvolte già utilizzavano tecnologie avanzate in campo militare e comunicazioni che risentirono pesantemente degli effetti del fenomeno.

La tempesta del 1941 fu innescata da un’attività solare straordinaria. Anche se il ciclo delle macchie solari (il ciclo solare 17), e quindi l’attività solare, era in declino già dal 1937, gli astronomi avevano osservato la settimana precedente l’evento uno dei più grandi gruppi di macchie solari degli ultimi anni, così grande da risultare visibile persino ad occhio nudo sul disco solare (vedi figura successiva).

Proprio da queste enormi macchie solari fu osservato all’osservatorio di Greenwich un brillamento alle 08:38 (UT) del 17 settembre. La radiazione ultravioletta e raggi X emessi, ionizzarono l’atmosfera terrestre, causando perturbazioni nelle comunicazioni radio ad alta frequenza.

Meno di 20 ore dopo, seguì un’espulsione di massa coronale (CME) che  innescò una tempesta geosferica alle 04:12 UT del giorno 18. L’impatto delle particelle solari sulla magnetosfera ne causò una compressione improvvisa, generando un impulso magnetico registrato dagli osservatori in tutto il mondo.

E in Italia? 

Nel nostro Paese era in funzione l’Osservatorio magnetico di Castellaccio, vicino Genova. Nonostante la guerra, anche se con notevoli difficoltà, l’osservatorio era rimasto aperto e operativo e lo sarebbe stato per tutta la durata del conflitto. Le osservazioni magnetiche effettuate a Castellaccio erano osservazioni relative alla declinazione D e della componente orizzontale H del campo magnetico terrestre. Dai dati di H dell’osservatorio per quei giorni è evidente l’impulso magnetico dovuto all’arrivo delle particelle solari sulla magnetopausa (indicata nell’immagine da una freccia). All’impulso seguì una attività magnetica elevata che durò anche nei giorni successivi.

Gli effetti sulla Terra 

Furono straordinari. 

I cieli notturni si illuminarono di aurore boreali spettacolari osservate fino a latitudini insolite, come nel New Mexico e fin sopra Leningrado. Nel nord Atlantico numerose navi da guerra, che col favore del buio avrebbero dovuto compiere azioni militari, furono costrette a cambiare i piani, quando non sventate.

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