lunedì 22 maggio 2023

Il 90% della popolazione italiana è a rischio alluvione



Articolo da Openpolis

Negli ultimi giorni in Emilia-Romagna hanno avuto luogo una serie di inondazioni, le quali hanno già causato 13 vittime e migliaia di sfollati. Alle alluvioni generate dalle piogge torrenziali e dalle esondazioni fluviali si sono aggiunte anche le frane, moltiplicando così i danni subiti dalla popolazione locale.

Un episodio quanto più disastroso anche in relazione alla siccità che nei mesi scorsi ha colpito molti di quei territori. L’esasperazione di questi eventi e l’alternanza di estremi opposti è considerata dagli esperti una delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Ha effetti profondamente nocivi sugli ecosistemi, danneggiando infrastrutture e abitazioni. Provocando così danni ambientali, economici e nei casi peggiori anche in termini di vite umane.

La popolazione esposta ad alluvioni nei comuni italiani

Con alluvione si intende l’allagamento di zone che non sono normalmente coperte d’acqua, a causa dell’esondazione di corsi d’acqua o del mare, a sua volta causata da altri fattori, per esempio le piogge forti. L’Italia è fortemente esposta a questi fenomeni per via del suo assetto morfologico, in quanto lo spazio che può contenere le esondazioni è limitato sia dalle montagne che dal mare.

Attività umane e cambiamenti climatici inaspriscono le conseguenze delle alluvioni.

Come afferma la direttiva europea 2007/60/Ce, le alluvioni sono fenomeni naturali, impossibili da prevenire. Tuttavia alcune attività umane e i cambiamenti climatici in atto contribuiscono a incrementare la probabilità che tali episodi si verifichino, oltre a inasprirne le conseguenze. La crescita degli insediamenti umani e il consumo di suolo sono alcuni esempi di attività pericolose. Per quanto riguarda invece i cambiamenti climatici, uno dei principali fattori è la ridotta capacità di ritenzione idrica del suolo.

L’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) individua una serie di indicatori per misurare l’entità del rischio idraulico e realizza una mosaicatura del paese a livello comunale. In altri approfondimenti abbiamo parlato delle aree a rischio e dei beni culturali esposti. Oltre ovviamente a quelli della popolazione esposta.

20,6% della popolazione italiana è esposta a rischio alluvione nel 2020.

Parliamo di 12,2 milioni di persone, tenendo in considerazione tutti gli scenari di probabilità identificati da Ispra: rischio basso, medio ed elevato.

In 426 comuni, oltre il 90% della popolazione è a rischio alluvione

In totale sono 260 su quasi 8mila i comuni del nostro paese in cui la totalità della popolazione risulta esposta a rischio idraulico. Oltre 400 quelli in cui la popolazione esposta supera comunque il 90%.

Le aree maggiormente esposte si trovano in particolare in Emilia-Romagna e Veneto, lungo il delta del Po, ma anche in alcune zone della Toscana e in Calabria (meno evidente se si considera, come nella mappa, il rischio complessivo, e più significativo isolando invece il rischio elevato).

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Fonte: Openpolis


Autore: redazione Openpolis

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Articolo tratto interamente da 
Openpolis


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