mercoledì 17 maggio 2023

La storia del St Pauli FC

Supporters FC Sankt Pauli 002


Articolo da Sport popolare

Il 15 maggio 1910 veniva fondato il St Pauli FC. Lunedì scorso la compagine calcistica tedesca ha festeggiato il 113esimo anniversario dalla sua fondazione.

Una squadra, quella dell’ex capitale della Lega Anseatica, che nel campionato di serie B tedesco, la Zweite Liga, si sta levando non poche soddisfazioni. I Pirati di Amburgo occupano attualmente la quinta posizione in classifica dopo ben 12 vittorie (di cui 10 consecutive), 2 sconfitte e un pareggio nelle ultime 15 gare.

Nonostante questo il team bianco-marrone non è ricordato certo per le vittorie raggiunte, in oltre un secolo di storia, sul terreno di gioco. Questo, però, accade perché si guarda solo il percorso calcistico, almeno fuori dai confini tedeschi.

Il mondo del pallone però rappresenta una minima parte di quello che è veramente il St Pauli e che spiega il forte radicamento che esso ha nella zona del porto di Amburgo. Se infatti si guarda ad altre discipline a cui i Pirati partecipano, i risultati sono ben differenti e ricchi di soddisfazioni.

Il St Pauli come polisportiva viene creata il primo maggio 1862, circa 60 anni prima della fondazione della sua branca calcistica. In quel periodo numerose città del Nord Europa, dopo lo scoppio della Rivoluzione Industriale a fine XVIII secolo, stanno subendo un forte processo di industrializzazione che sarà l’inizio della cosiddetta Era Moderna.

Per far rendere al meglio gli operai nelle fabbriche, e aumentare sempre di più i ritmi di produzione, si decidono di fondare le cooperative del dopolavoro. Queste associazioni rappresentano dei luoghi dove gli operai, una volta terminato il turno, potevano rilassarsi con i loro colleghi.

Il concetto di dopolavoro viene creato dalla figura di Friedrich Ludwig Jahn che è conosciuto non solo come il fondatore del concetto di ginnastica moderna in terra teutonica, ma anche a livello mondiale. Questo personaggio considerava fondamentale il connubio tra salute fisica e buoni livelli di produzione industriale.

Riteneva che lo sport avesse un forte valore sociale e doveva essere lo stato in prima persona a occuparsi di un suo sviluppo e di un suo mantenimento a livello nazionale.

Nei primi anni il St Pauli univa le sezioni sportive di basket, pallavolo, ginnastica e atletica. Il calcio arrivò parecchio dopo. Almeno inizialmente era uno sport che alle classi popolari non piaceva date le sue radici borghesi.

Alla base della polisportiva dei Pirati non vi era il semplice guadagno capitalista di un singolo. Ciò che contava era invece il concetto di partecipazione associativa dove, le decine di soci, contribuivano tutti al mantenimento economico.

Questo garantiva ai soci un trattamento alla pari. Anche un semplice praticante aveva diritto parola come un dirigente.

Le spese di gestione erano coperte da alcune obbligazioni bancarie che la polisportiva riuscì a far avviare grazie al supporto di alcune banche locali. Queste obbligazioni contenevano delle cedole, che rappresentavano il pagamento degli interessi della stessa obbligazione.

In questo modo il St Pauli riuscì a dare vita a una vera e propria zona di Amburgo, di oltre 1.100 mq, dove poter praticare sport.

Proprio in quest’area sorge, oggigiorno, il mitico Millentor Stadion: l’impianto dove gioca le sue partite casalinghe il St Pauli FC.

Lo spirito associativo era talmente presente che veniva applicato anche nell’ambito dell’obbligazione bancaria. Le cedole, infatti, non era firmate tra la banca e il socio che le emetteva ma tra quest’ultimo e la polisportiva rappresentata da due dirigenti. Di solito essi erano il responsabile del CDA e il responsabile del gruppo di controllo di finanze.

Il St Pauli ha mantenuto questa idea nel corso della sua storia ultracentenaria. Tutto questo nonostante ci siano stati tentativi di infiltrazione capitalista che, però, sono stati respinti dai tifosi dei Pirati in maniera netta.

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Fonte: 
Sport popolare


Autore: 
Roberto Consiglio 



Articolo tratto interamente da 
Sport popolare

Photo credit Jeuwre, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons


2 commenti:

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