lunedì 22 maggio 2023

23 maggio: ricordiamo Giovanni Falcone e le vittime della strage di Capaci





Il 23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci nel territorio comunale di Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo, ci fu un attentato messo in atto da Cosa Nostra.

Nell'attentato persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli unici sopravvissuti furono gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.

Oggi ricordiamo tutte le vittime di questa orrenda strage e vi lascio con le parole del magistrato Giovanni Falcone:


«La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni».



Giovanni Falcone




12 commenti:

  1. Fondamentale ricordare questi grandi uomini ed onorarli, ogni giorno, col nostro impegno di cittadini a favore della legalità.

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  2. Ieri i sempre bravissimi Sansoni hanno pubblicato questo video.

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  3. Falcone è il vero esempio del servitore dello Stato.

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  4. Quanti anni sono passati da allora !!! Ricordo di essere passata nel luogo dove avvenne la strage . Quante vittime ha fatto e continua a fare la mafia !! L'impegno per combatterla deve sempre essere forte, non può averla vinta. Saluti

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  5. ... Per non dimenticare... grazie per la condivisione...
    Ros

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  6. Io l'ho ricordato su Facebook con una poesia che mi permetto di postarti anche qui

    APPREZZATA DIMENTICANZA

    Oggi sono morto
    Precisamente ho perso la vita
    Il 23 maggio di trentuno anni fa.

    È successo
    Era nell'aria
    E potrei giurare
    Che sia a Roma che a Palermo
    Molti lo sapessero
    E fossero in fibrillante attesa
    Del botto finale.

    È successo
    Non so se perchè ho fatto
    Il passo più lungo della gamba
    Se per aver pestato i piedi a troppi
    In quella mia quasi solitaria danza di liberazione
    Dello Stato dalla mafia
    O se per essere saltato in aria
    Per colpa di una buca strana
    Buca che non ha solo ribaltato l'auto
    Ma scaraventata in aria
    Distrutta totalmente

    A pensarci bene
    Sembrava più esplosivo
    Scherzo vi prendo in giro
    Ovviamente era esplosivo!

    Devo ammettere di sentirmi combattuto:
    Una parte di me
    E della mia scorta
    Vorrebbe infuriarsi con voi
    Tutti voi sui social che
    Distratti da novità che attirano di più
    La vostra oramai flebile attenzione
    E la vostra quasi del tutto resettata memoria
    Non avete ricordato questa ricorrenza
    Ma dall'altro lato
    Vedere i soliti quadratini
    Con dentro le scritte
    Con le mie citazioni più celebri
    Era così stucchevole che
    Per una volta
    Mai omertoso o distratto silenzio
    Fu da me più apprezzato e gradito.

    Ricordare me e la mia scorta
    Lo si deve fare con i fatti
    Non voltandosi altrove
    Quando si assiste ad ogni più banale
    Anche piccolo atto della mafia
    E trascinare tutti ad essere attivi
    Nel denunciare.

    Quindi grazie a chi
    Non ha paura di agire in concreto
    E disprezza l'omertosa quiete
    Figlia di indifferenza e paura.

    Grazie a chi, quindi,
    Ricorda me, Giovanni Falcone,
    Ed i miei membri della scorta
    Ogni giorno
    Con il suo coraggio
    Con la sua integrità
    Con le sue azioni
    E con la sua voce.

    Grazie a chi
    Per ricordarci
    Continua a portare avanti il mio lavoro
    Ed a chi
    Con la sua semplice voglia di giustizia
    Segue i miei principi e le mie parole
    Sempre e sul campo
    Senza mai desistere
    E non postandoli sui social

    Grazie a chi non si arrende.

    DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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