sabato 29 aprile 2023

Le dipendenze comportamentali della generazione Z



Articolo da Pressenza

Oltre un milione e 150mila adolescenti in Italia sono a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero avere una dipendenza da videogiochi mentre quasi 100mila presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da Social Media, ed è diffuso anche il fenomeno dell’isolamento sociale (conosciuto come Hikikomori nella sua manifestazione clinica estrema), che riguarda l’1,8% degli studenti medi e l’1,6% di quelli delle superiori. Inoltre, proprio coloro che presentano rischio maggiore sono quelli che maggiormente dichiarano di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano. E’ quanto emerge dallo studio “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z”, frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, presentato di recente a Roma.

Qui per approfondire la Ricerca: https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n%C2%B023/2023-dal-cibo-ai-social-quasi-2-milioni-di-adolescenti-della-generazione-z-a-rischio-dipendenze-comportamentali .

E che le condizioni di benessere psicologico dei ragazzi di 14-19 anni siano peggiorate lo certifica anche il Rapporto BES 2022 dell’ISTAT, che sottolinea come nel 2021 il punteggio di questa fascia di età (misurato su una scala in centesimi) sia sceso a 66,6 per le ragazze (-4,6 punti rispetto al 2020) e 74,1 per i ragazzi (-2,4 punti rispetto al 2020). Il Rapporto, tra le tante altre cose, evidenzia anche il miglioramento della percentuale di giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo e non impegnati in un’attività lavorativa, i NEET (Neither in Employment nor in Education and Training), sottolineando però che “sono tutte del Mezzogiorno le regioni con i valori più elevati di NEET, e sette hanno valori superiori al 20% (Sicilia 32,4%, Campania 29,7%, Calabria 28,2%, Puglia 26,0%, Sardegna 21,4%, Molise 20,9%, Basilicata 20,6%)”. E il divario Nord- Sud attraversa tutto il Rapporto BES 2022.

Qui il Rapporto Benessere Equo e Sostenibile 2022:

https://www.istat.it/it/files//2023/04/Bes-2022.pdf .

Ritornando alle dipendenze e nello specifico alla dipendenza patologica da internet, i dati evidenziano che: il 2,5% del campione presenta caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media (circa 99.600 studenti), percentuale che nel genere femminile raggiunge il 3,1% nelle studentesse di 11-13 anni e il 5,1% nelle studentesse di 14-17 anni; il rischio di disturbo da uso di videogiochi vede coinvolto il 12% degli studenti (circa 480.000 studenti italiani); il genere maschile è più colpito, con la percentuale che arriva al 18% negli studenti maschi delle secondarie di primo grado e al 13,8% negli studenti delle superiori (contro il 10,8% nelle scuole medie e il 5,5% nelle scuole superiori per le femmine); rispetto all’età, la percentuale di rischio maggiore si rileva nelle scuole medie con il 14,3% dei ragazzi a rischio, mentre il dato scende al 10,2% alle superiori; i fattori associati sono la depressione moderatamente grave o grave, con un rischio di 5,54 volte maggiore nei ragazzi di 11-13 anni e 3,49 nei ragazzi 14-17 anni e un’ansia sociale grave o molto grave, con un rischio di 3,65 volte maggiore rispetto alla media nei ragazzi di 11-13 anni e 5,80 nei ragazzi 14-17 anni; gli studenti di 11-13 anni con un rischio di Social Media addiction dichiarano una difficoltà comunicativa con i genitori nel 75,9% dei casi (questa percentuale scende al 40,5% in chi non presenta il rischio).

La dipendenza da Internet si riferisce a qualsiasi comportamento compulsivo correlato alla rete che provoca difficoltà nello svolgimento dell’attività lavorativa, nei rapporti affettivi, interferendo con lo svolgimento delle attività quotidiane. Per prevenire la dipendenza da internet, promuovere percorsi educativi e favorire il trattamento dei comportamenti compulsivi è stato messo a punto il progetto Rete senza fili, coordinato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della Salute e il coinvolgimento di 7 Regioni. Il progetto si propone di informare sul pericolo dell’uso eccessivo di Internet e degli strumenti tecnologici (social media, videogiochi, Internet), migliorando le competenze dei ragazzi (life skill) e favorendo l’accesso dei soggetti a rischio ai servizi sociosanitari: https://retesenzafili.it/. Sul sito è possibile anche scaricare alcuni manuali utili: https://retesenzafili.it/manuali-download/.


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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza 


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