martedì 12 luglio 2022

12 luglio 2016 – Tragedia Bari-Nord: alle 11,05 due treni della Ferrotramviaria, si scontrano frontalmente in Puglia, ad Andria, in un tratto a binario unico ad una velocità di circa 100 km/h, provocando la morte di 23 persone e il ferimento di altre 50

Mappa ferr Bari-Barletta with location of 2016-07-12 collision


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera

L'incidente ferroviario tra Andria e Corato è stato un incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 nelle campagne tra la stazione di Andria e la stazione di Corato, al km 51 della ferrovia Bari-Barletta.[1]

Una collisione frontale fra due treni della società Ferrotramviaria ha causato la morte di 23 persone e il ferimento di 57 passeggeri. Si è trattato del più grave disastro ferroviario mai avvenuto in Puglia.[2]

Le cause dell'incidente sono state attribuite ad errori umani nella gestione del traffico ferroviario e degli incroci, oltre che, in via indiretta, alla riscontrata consuetudine del personale ferroviario di procedere in modo non allineato a regolamenti e disposizioni, al fatto di legare la sicurezza ferroviaria unicamente al fattore umano, alla mancanza di formazione del personale e al mancato controllo sul comportamento del personale.[3]

La ferrovia Bari-Barletta, inaugurata nel 1965 e da allora gestita dalla società privata Ferrotramviaria sia per quanto riguarda l'infrastruttura che per i servizi ferroviari, è una linea a scartamento ordinario lunga 70 km e con elettrificazione tramite linea aerea a 3000 V in corrente continua. Dal 1990 la linea è stata oggetto di lavori di ammodernamento, con il raddoppio del binario tra le stazioni di Fesca-San Girolamo e di Ruvo di Puglia, tratta lunga circa 33 km, mentre per i restanti 37 km è rimasta a binario unico. L'incidente è avvenuto al km 51, nella parte a binario unico in cui vige il regime di circolazione mediante blocco telefonico, che prevede che ogni capostazione, prima di autorizzare la partenza di un treno in attesa nella sua stazione, richieda ed ottenga telefonicamente il "via libera" al capostazione della stazione in cui il treno dovrà effettuare la fermata successiva e trascriva il consenso ottenuto su un apposito registro.

Nel tratto a binario unico in questione, all'epoca dell'incidente, l'orario ferroviario prevedeva la circolazione di 62 treni al giorno (31 per ogni direzione di marcia, con una cadenza media di 20 minuti tra una partenza e l'altra).[4] Generalmente l'incrocio dei treni avveniva nella stazione di Andria.[4]

In Italia il 90% dei circa 3000 km di linee ferroviarie regionali è a binario unico,[5] percentuale che scende al 60% per i 16000 km gestiti dalla Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Il distanziamento dei treni tramite consenso telefonico (blocco telefonico) è considerato una procedura sicura ma maggiormente a rischio rispetto ad altri sistemi di blocco ferroviario, in quanto si affida esclusivamente alla comunicazione umana[5]; nonostante questo sulla ferrovia Bari-Barletta non si era mai verificato alcun incidente degno di nota in 51 anni di esercizio[5]. Il blocco telefonico è un sistema di distanziamento ancora in uso sulle linee ferroviarie di tutto il mondo. Sulle linee gestite da RFI in Italia è previsto dalle norme che venga utilizzato in caso di guasto ad uno qualsiasi dei sistemi di blocco normalmente in uso.

Il sistema di sicurezza e controllo SCMT (al tempo non obbligatorio sulle ferrovie non gestite da RFI), che non influisce sul distanziamento dei treni in linea (garantito dai sistemi di blocco ferroviario), ma serve per evitare che il macchinista possa non rispettare le prescrizioni impartite ai treni dai segnali ferroviari, non avrebbe potuto evitare in nessun modo il verificarsi dell'evento. 

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Photo credit User:Arbalete (map) EveryPicture (location of collision), CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons


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