venerdì 22 luglio 2022

L’Italia è il paese Ue che ha subito più incendi nel 2021


Articolo da Openpolis

Nelle ultime settimane si è tornati a parlare di incendi che, a causa dell’assenza di piogge e delle forti ondate di calore, divampano in molte grandi città del paese. Si conferma una tendenza preoccupante, che rende evidente l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici.

Come dichiara l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il 2021 è stato un anno terribile per gli incendi. Nel nostro paese si sono verificati 3.443 episodi in più rispetto all’anno precedente ed è bruciato quasi il triplo degli ettari. A risultare particolarmente colpite sono state le regioni meridionali.

Gli incendi e il cambiamento climatico

Gli incendi sono fenomeni naturali, che in una certa misura sono importanti per la rigenerazione dell’ambiente e per il contenimento della diffusione di agenti patogeni.

Essi sono classificati a seconda del tipo di terreno che colpiscono (naturale o urbanizzato) e a seconda della causa scatenante. A quelli naturali naturali, causati da fulmini o eruzioni vulcaniche, si aggiungono quelli causati dall’uomo, divisi in colposi, o involontari, e dolosi, ovvero indotti con la precisa volontà di nuocere.

Gli incendi [dolosi] vengono appiccati volontariamente, con la volontà di arrecare danno al bosco e all’ambiente.

In Italia come in molti altri paesi europei, entrambi i tipi di incendio rappresentano un problema di entità notevole. Quelli dolosi sono veri e propri atti di criminalità, spesso orientati al profitto, attraverso varie modalità tra cui la speculazione edilizia. Ma anche gli incendi naturali, quando sono troppo numerosi o troppo grandi, possono costituire una minaccia per l’ambiente e la nostra salute.

In larga parte, la loro crescente frequenza è dovuta ai cambiamenti climatici e in particolare alla siccità – un fenomeno estremamente pericoloso che si sta progressivamente aggravando in molte aree della Terra – e al generale innalzamento delle temperature.

Oltre a siccità e calore, a causare gli incendi è, indirettamente, l’indebolimento delle foreste.

Tuttavia, il legame tra cambiamenti climatici e incendi è complesso. Come evidenzia Ispra, oltre alle cause dirette come appunto siccità e calore, c’è anche il generale indebolimento degli ecosistemi forestali. Ne sono causa l’inquinamento, la perdita di biodiversità e l’erosione del suolo, che rendono le foreste più suscettibili a prendere fuoco.

Le conseguenze sono molteplici. In primis sugli ecosistemi stessi, che vengono alterati nei loro equilibri fondamentali in una sorta di circolo vizioso, e conseguentemente anche sugli esseri viventi che li abitano. Tra cui anche gli uomini, che a volte perdono la vita in questi episodi, oppure subiscono conseguenze gravi per la propria salute.

Il 2021, un anno difficile per l’ambiente

Come riporta Ispra, i dati indicano che il 2021 è stato caratterizzato da una situazione meteorologica altamente critica. Le temperature massime sono state particolarmente elevate, quelle medie sono state superiori rispetto agli anni passati, e i periodi di siccità si sono prolungati notevolmente, mettendo molti ecosistemi in condizioni di forte stress.

La situazione è stata drammatica in molte zone del continente europeo, come illustrato dal report dello European forest fire information system (Effis). Nei paesi dell’Ue sono bruciati nel 2021 più di mezzo milione di ettari di terreno. Di questi, circa il 20% ha riguardato aree protette all’interno della rete Natura 2000. L’Italia è stata, tra tutti, il paese più duramente colpito.

159.537 ettari di terreno bruciati in Italia nel corso del 2021, secondo l’Effis.

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Fonte: Openpolis


Autore: redazione Openpolis

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Articolo tratto interamente da 
Openpolis


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