Angolo curato e gestito da Mary B.
Se "Smells Like Teen Spirit" è stata l'urlo che ha portato i Nirvana in vetta al grunge, "Come As You Are" è la stretta di mano più onesta e spiazzante che abbiano mai offerto. È quel pezzo che ti incoraggia ad accettarti, senza finzioni, senza timori. E lo fa con una melodia affascinante e un riff di chitarra che si stampa nella mente.
C'è qualcosa di malinconico e insieme rassicurante nella voce di Kurt Cobain, come se ti stesse dicendo: "ehi, va bene se non sei perfetto, sei umano, come me." L'atmosfera è densa, quasi soffusa, ma mai opprimente, e ti trascina in un abbraccio sonoro che mischia sensazioni opposte.
Il testo appare semplice a un primo sguardo, ma cela un universo di interpretazioni. È schietto ma misterioso, come se Kurt volesse dirti tutto senza spiegarti nulla. Ti lascia lì, a riflettere, chiedendoti cosa significhino davvero quelle parole.
Insomma, "Come As You Are" è una canzone che non si ascolta semplicemente: la si esperimenta. Ti rimane attaccata come una seconda pelle, rammentandoti che va bene essere imperfetti, perché è proprio questo che ci rende unici.
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