Articolo da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana
Di anni 18. Nato il 14 marzo 1926 a Roma ed ivi residente. Studente iscritto all’Istituto magistrale "Giosuè Carducci". Avvicinatosi al Partito d’Azione già nell’estate del 1943, dopo l’armistizio partecipa alla difesa della capitale dall’invasione delle truppe tedesche, combattendo nelle vicinanze del ponte Salario. In seguito all’occupazione nazista della città, entra nei gruppi partigiani studenteschi, occupandosi principalmente di sabotaggio, ma anche di propaganda e recupero delle armi. Arrestato la sera del 3 febbraio 1944 durante un rastrellamento nel quartiere Montesacro, dove risiede assieme alla madre, viene immediatamente tradotto nelle carceri di via Tasso. Interrogato e torturato a lungo, rimane prigioniero fino al 24 marzo, quando, in conseguenza dell’attentato in via Rasella in cui perdono la vita 33 soldati tedeschi, è selezionato con altri 334 detenuti per essere fucilato nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Durante la detenzione, Orlandi Posti scrive ben 39 pagine di diario, oltre alla lettera a Marcella Banelli, utilizzando alcuni foglietti che gli verranno trovati in tasca al momento della riesumazione. Dopo la liberazione, alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare.
Cara Marcella
quando leggerai questo che sarà
l’ultimo mio contatto con te, io
sarò nel mondo dove almeno
troverò un po’ di pace, se il
buon Dio che tutto può lo permette.
Dunque Marcellina mia, quando
la leggerai non voglio assolutamente
che il tuo caro visino venga rigato
dalle lacrime solo ti prego di ag-
[Retro]
[giungere] alle tue preghiere serali una pic-
cola preghierina per l’anima mia;
te lo chiedo perché so che questo non
ti costerà nessun sacrificio. Ora vengo
a giustificare questo mio scritto: sappi
Marcella che ti volevo bene, ma molto
bene e da molto tempo solo ho
saputo far tacere il mio cuore perché non ero
degno, secondo la mia idea, fino a che
non avessi avuto aperta la via di un
avvenire sicuro per poter raggiungere
il mio ideale, perciò cara ora che
è impossibile che possa realizzare
il mio sogno ho voluto confidarti il
mio segreto.
Fonte: Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana
Autori: vari
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Articolo tratto interamente da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - INSMLI
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