giovedì 13 marzo 2025

Il Parlamento Europeo ha approvato il piano di armamento



Articolo da L'Indipendente

Con una maggioranza solida, l’Europarlamento ha sancito il suo appoggio al piano “ReArm Europe”, il progetto promosso dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen per rafforzare l’industria della difesa europea. Il testo, passato con 419 voti a favore, 204 voti contrari e 46 astenuti, segna un passo decisivo verso il riarmo, dando il semaforo verde a una proposta che prevede investimenti per 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per la difesa. I partiti italiani di maggioranza si sono divisi, con il sì di FDI e Forza Italia e il voto contrario della Lega. Spaccato il Partito Democratico, tra astenuti e a favore. Un secco no è invece arrivato dal Movimento 5 Stelle e AVS.

Nello specifico, il Parlamento Europeo non ha direttamente votato sul piano ReArm, esprimendosi invece su una risoluzione che definisce gli indirizzi in materia di difesa e riarmo, accogliendo l’iniziativa di von der Leyen come un primo passo importante per un’azione rapida. Il piano ReArm, che ha recentemente ottenuto l’ok del Consiglio Europeo, prevede una serie di misure volte a rafforzare la capacità militare degli Stati membri attraverso un aumento degli investimenti nel settore della difesa. Uno degli elementi centrali del piano è la possibilità per i Paesi dell’UE di incrementare in modo significativo la spesa militare senza essere soggetti ai vincoli imposti dal Patto di stabilità e crescita. Questo meccanismo consentirà di generare fino a 650 miliardi di euro di investimenti nei prossimi quattro anni. Un’altra misura chiave è l’istituzione di un fondo da 150 miliardi di euro destinato a fornire prestiti agli Stati membri per finanziare progetti nel settore della difesa. Inoltre, il piano apre alla possibilità di utilizzare il bilancio dell’Unione Europea per stimolare investimenti militari, sfruttando strumenti come i programmi della politica di coesione e altre risorse finanziarie comunitarie. Il piano ReArm punta altresì a coinvolgere il settore privato nella produzione e nello sviluppo di tecnologie per la difesa, favorendo un’integrazione tra industria e finanza. A tal fine, è prevista una revisione dello statuto della Banca Europea degli Investimenti, che in futuro potrà fornire finanziamenti diretti alle aziende operanti nell’industria militare.

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Fonte: L'Indipendente

Autore: 
Stefano Baudino


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Articolo tratto interamente da L'Indipendente


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