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Un'epidemia di colera nella città di Kosti, nel Sudan del Sud, ha ucciso 58 persone e ne ha ammalate circa 1.300 in soli tre giorni. La malattia si è diffusa perché l'approvvigionamento idrico della città è stato danneggiato da un violento attacco da parte di un gruppo paramilitare che combatte l'esercito da due anni. Molte famiglie sono ora costrette a utilizzare l'acqua del Nilo Bianco, che è probabilmente contaminata. Il colera si diffonde attraverso l'acqua e il cibo sporchi e provoca grave diarrea e disidratazione che possono essere fatali se non curate tempestivamente.
Per fermare l'epidemia, il Ministero della Salute ha iniziato a somministrare vaccini contro il colera e ha ampliato un centro di cura con l'aiuto delle Nazioni Unite e di altri gruppi. Tuttavia, la situazione è urgente, poiché non ci sono abbastanza spazi o posti letto per curare tutti i pazienti. Medici Senza Frontiere ha dichiarato che al momento stanno curando i pazienti al piano superiore perché l'ospedale è sovraccarico. L'organizzazione ha definito la situazione "allarmante" e ha avvertito che potrebbe peggiorare se non arriveranno al più presto ulteriori aiuti.
Un tempo il colera era un problema importante in Sudan. Lo scorso anno sono morte più di 600 persone e più di 21.000 si sono ammalate. La guerra in corso tra l'esercito e le forze paramilitari ha peggiorato ulteriormente la situazione. Milioni di persone hanno perso la casa o hanno dovuto abbandonare il Paese. La guerra causò una violenza terribile e causò numerose vittime. Secondo le Nazioni Unite, la situazione in Sudan è una delle crisi globali più gravi.
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Fonte: Wikinews
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